Economia

Se la burocrazia Ue fa salire il prezzo dell’energia

di Cristiana Flaminio -


La burocrazia Ue ha contribuito ad appesantire i costi dell’energia. Meglio tardi che mai. C’è qualcuno, in Europa, che finalmente riconosce ciò che, in altri tempi, sarebbe valsa un’accusa di eresia davanti al Tribunale della Santa Inquisizione delle Fake News: i regolamenti e la selva di norme Ue stanno contribuendo a far aumentare il prezzo dell’energia e, quindi, sta azzoppando le chances di riscatto economico dell’intero Continente. E non l’ha detto chissà quale pericoloso sovranista ma Donald Tusk, primo ministro polacco, ha alla Plenaria di Strasburgo ha tuonato: “Dobbiamo dirci sinceramente che alcune norme europee hanno fatto sì che il prezzo in alcuni Paesi dell’Ue sia troppo elevato, a livelli inaccettabili. Come possiamo essere competitivi con un’economia americana o cinese se l’energia costa tre volte tanto”. E ha aggiunto, a proposito di burocrazia e di energia: “Vi chiedo una revisione critica e oggettiva di tutta la normativa, anche del Green Deal. Dobbiamo essere in grado non solo di indicare la nuova strada ma anche cambiare questa normativa che può portare a un’ulteriore impennata dei prezzi dell’energia”. Che la situazione sia gravissima, e non solo in Polonia, lo testimonia anche Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, che in un video ha tuonato: “A gennaio 2024 la mia impresa pagava l’energia 99 euro al megawattora. La media di gennaio 2025 invece è di 143 euro. È una pazzia, serve fare presto. Un aumento del +43% dei costi dell’energia in un anno è insostenibile. Per mantenere la nostra competitività e salvaguardare l’industria dobbiamo agire subito, guardando non solo all’Europa, ma all’intero scenario mondiale. È fondamentale costruire un percorso che tuteli il futuro del nostro sistema Paese. Noi siamo pronti a un confronto immediato per abbassare il prezzo dell’energia”. Meglio tardi che mai.


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