Esteri

Brutte notizie per Trump, ai minimi la fiducia dei consumatori

di Dave Hill Cirio -


I timori dell’inflazione crescono negli Stati Uniti e il pugno di ferro mostrato da Donald Trump con la minaccia continua di dazi non sembra convincere gli americani: l’indice della fiducia dei consumatori americani redatto mensilmente dal Conference Board, un gruppo di ricerca privato, è sceso ai minimi dal 2021 a 92,9 punti. Un calo di oltre sette punti dai 100,1 di febbraio, in diminuzione rispetto alle attese di 94. Il presidente si trova ad affrontare ora lo stesso malcontento economico che aveva caratterizzato la presidenza Biden.

“La fiducia dei consumatori è diminuita per il quarto mese consecutivo a marzo, scendendo al di sotto dell’intervallo relativamente ristretto prevalente dal 2022”, ha spiegato in un comunicato Stephanie Guichard, economista senior presso The Conference Board. Nell’analisi, The Conference Board rileva che le risposte scritte dei consumatori hanno sentenziato che le politiche messe in atto da Donald Trump, favorevoli o meno, contrastano di gran lunga con i fattori che influenzano la visione dell’economia da parte degli americani.

A preoccupare maggiormente i consumatori è l’inflazione, una evidenza che appare generalizzata e supera abbondantemente ciò che appare la notizia di punta nei tg, la penuria e i prezzi alle stelle delle uova, indispensabile prodotto quotidianamente consumato dagli americani.

Le aspettative di inflazione media per l’anno a venire sono ora nuovamente aumentate, passando dal 5,8% del mese precedente al 6,2%, “poiché i consumatori restano preoccupati per i prezzi elevati di prodotti di prima necessità per la casa, come le uova, e per l’impatto dei dazi” sul quadro più ampio dei consumi, ha affermato The Conference Board.

Ora, i consumatori hanno un atteggiamento più pessimista nei confronti dell’economia, fattore che aumenta il rischio che questa sfiducia possa in maniera generale riflettersi su minori assunzioni, investimenti o acquisti.


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