Hot parade
Sale: Mike Tyson. Iron Mike dà l’endorsement a Donald che lo ringrazia piazzandogli già un altro match dopo quello con Jake Paul. Trump metterà sul ring contro Mike Tyson niente di meno che Kamala Harris: “Sarebbe interessante”, ha scherzato. E i dem, senza ironia, già frignano ispirando i giornaloni italiani che, quando si tratta di scemenze, di mancanza di senso dell’umorismo, di manipolazione delle notizie e della realtà sono davvero supercampioni del mondo dei pesi massimi.
Stabile: Ivan Juric. Provaci ancora, Juric. Dopo l’ennesima batosta, in casa dell’Hellas ammazzagrandi, la Roma concede un’altra chance al tecnico croato portato a Trigoria dall’agente Beppe Riso, amico dell’ex ad greca dal nome impronunciabile per sostituire De Rossi. Più che atto di fiducia, testimonianza di disinteresse dei Friedkin. Che, per inciso, è da un mese e mezzo che devono nominare un nuovo amministratore delegato e invece continuano a traccheggiare. Te la do io l’Inghilterra.
Scende: Vasco Rossi. Piccolo spazio pubblicità. L’età avanza, le bollicine (e le allusioni) non fanno più per lui. E allora giù di antifascismo, in un Paese in cui non si parla d’altro che di scemenze. C’è da capirlo: ha da lanciare l’ennesimo ultimo disco. La combriccola del Blasco, adesso, è tutta gente a posto ma troppo fissata col marketing. Peccato, perché va bene tutto eh ma così, come se fosse un Fedez qualunque, povero Vasco, è troppo. Davvero troppo.
*di Simone Donati
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