Economia

L’Italia regina della sostenibilità, il report Symbola

di Cristiana Flaminio -


Altro che luoghi comuni: il rapporto presentato ieri mattina dalla Fondazione Symbola fa a pezzi i soliti cliché e restituisce, in dieci selfie, l’immagine di un’Italia che viaggia spedita verso l’obiettivo di diventare una potenza in termini di sostenibilità ambientale. I numeri che emergono dalla lettura del report sono più che interessanti. Il nostro Paese vanta il più alto tasso di riciclo dei rifiuti, speciali e urbani: siamo al 91,6%, ben oltre la media Ue (ferma al 57,9%) e ai dati di Germania (75,3%) e Francia (79,9%). Abbiamo il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili tra quelle quotate, Enel Green Power con una capacità da 63,3 Gigawatt. E poi ci sono le ottime notizie che arrivano dal fronte siderurgico: l’industria italiana, in termini di decarbonizzazione, è prima tra i Paesi del G7 per quota di acciaio prodotto con ciclo a forno elettrico, pari a all’86%, seguono Stati Uniti (68%) e Canada (42%). Ed è, inoltre, sempre come riporta Symbola è italiana la prima acciaieria al mondo certificata Net Zero Emission, ovvero a zero emissioni nette di anidride carbonica. Altro che chiacchiere e slogan. C’è, però, ancora dell’altro. Siamo i primi, in Ue, per numero di aziende agricole biologiche. In tutto il Paese ci sono poco meno di 83mila imprese bio (per la precisione 82.627), una quota a cui si avvicina, seppur da lontano, soltanto la Francia (60.522). La Germania, in questa graduatoria, è a distanza con “sole” 36.688 aziende agricole biologiche.

Dati, quelli “verdi” che sembrano ribaltare una narrazione ormai insopportabile, fatta di scenari foschi e nubi dense. Che, per l’appunto, restano sulla carta. Ma la realtà dei numeri, che hanno la testa dura, sembra raccontare un’altra verità.


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