Attualità

Hot parade

di Redazione -


Sale: Marco Rizzo. Compagno sì, ma mica scemo. Marco Rizzo tuona una verità che sfugge a ogni centralismo radical-chic: “Mi piace la gnocca, potrò ancora dirlo?”. Apriti cielo. E sorgi, Sol dell’Avvenire. Mentre tutti gli autoproclamati difensori dei diritti a sinistra straparlavano e facevano spallucce indignatissimi, come la Contessa della famosa canzone, pare che, all’udir cotanta dichiarazione, la mummia di Lenin, come nel cartone dei Simpsons, si sia alzata dal suo Mausoleo e abbia dedicato all’ultimo tovarish novantacinque minuti di applausi.

Stabile: Guido Crosetto. Ma se il ministro della Difesa si scoccia di andare a fare la bella statuina ai consigli dei medesimi, avrà pure il sacrosanto diritto di dare forfait quando più gli aggrada, andandosene al cinema o a guardare le vetrine, oppure deve rendere conto a qualche contabile delle presenze, a qualche spione cocco della maestra, a qualche influencer aspirante o tale, che scambia, da sempre, per sempre, quantità e qualità? Crosettone, uno di noi, in nome dei vecchi filoni a scuola, in nome delle interrogazioni marinate, in nome delle mattinate passate a baciarsi sugli scogli piuttosto che a farsi in vena con la trigonometria. Non mollare mai.

Scende: Beppe Grillo. L’eterno Peter Pan ha partorito dei mostri energetici. L’Elevato si ingravoglia sulla Sardegna anti-eolico della Todde che, una volta tanto, c’ha pure ragione. Ma che pronuncia parole strane che sanno di occasione perduta: “Grillo non vuole che il movimento diventi adulto”. In fondo, pure lui c’ha ragione. Si sa, quando le cose diventano adulte, tipo il cattolicesimo di Prodi e di quelli che pretendono di saperla lunga, perdono sapore.

*di Simone Donati


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