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Oice, la carica di Di Giacomo: “Fare di più, e insieme, per le infrastrutture”

di Federico Tassinari -


Si avvicina la data in cui si terrà l’elezione dei componenti il consiglio dell’Oice, l’associazione aderente a Confindustria che raggruppa le società di ingegneria, architettura e consulenza del mondo dell’edilizia italiane, associazione che si pone come promotrice dell’innovazione fondamentale per la buona esecuzione delle opere, palazzi, infrastrutture, ospedali. Tra le candidature spicca quella dell’ingegner Stefano Di Giacomo, amministratore delegato di Alcotec Spa, una delle prime società di ingegneria e consulenza nella classifica ufficiale nazionale.

Ingegner Di Giacomo, fra le categorie professionali e imprenditoriale la vostra si colloca in una posizione importante per le esigenze del cittadino; la sicurezza dei cantieri ad esempio come la qualità delle infrastrutture che in questi anni hanno evidenziato quanto la carenza di controlli siano di vitale importanza. Si può fare di più?

“Certamente sì, ma questo è un argomento che abbraccia più soggetti protagonisti, la cui visione deve essere collettiva e convergente. Si deve lavorare sulla normativa e sulla sua applicazione, per unire l’argomento qualità della progettazione e controllo della sicurezza con l’effettiva remunerazione dei soggetti. La partecipazione attiva è particolarmente carente nei lavori privati”.  

Garanzie di pagamento da parte delle committenze, anche quando si tratta di appalti statali come superare i ritardi che spesso mettono le aziende in ginocchio, le banche come possono essere garantite dallo Stato?

“Se osservassimo un diagramma Investimenti-tempo del denaro stanziato per le opere del PNRR e lo confrontassimo con un diagramma delle medesime commesse sostituendo all’investimento il valore del denaro erogato rimarremmo sorpresi. È un esercizio semplice ma evidenzia come le promesse siano state tradite e come le stazioni appaltanti hanno personalizzato la normativa, arrivando anche a dare il via a lavori non ancora finanziati o con finanziamenti dubbi. Queste poche parole significano disastri per le società che hanno impegnato tempo, denaro e qualità per ricevere in cambio, quando va bene, commenti annoiati del funzionario di turno che ribadisce la sua inutilità nella vicenda”. 

Si parla da anni di equo compenso ma poi vince la gara chi è più aggressivo nel prezzo e la qualità

“Per parlare di qualità bisognerebbe avere un elemento pilota per comparazione e un valutatore esperto. Purtroppo la situazione italiana è carente in modelli di raffronto e di esperti sulla materia”. 

Spesso nei cantieri davanti ad un problema inizia lo scaricabarile delle responsabilità, la colpa non è mai di nessuno: come definire la perimetrazione degli obblighi?

“È una caratteristica umana quella dell’alibi. Io invito tutti a vedere le clip di Julio Velasco sul web tra le quali quella della teoria degli alibi“.

Fare lobby cioè portare al legislatore le esigenze del comparto: Oice, la vostra associazione svolge questa azione. Con quali risultati?

“La parola lobby desta sempre pensieri malavitosi, per cui il mio successo corrisponde al tuo insuccesso. Nei paesi anglosassoni non si pongono questi problemi e a ogni lobby ne corrisponde una contraria. Sicuramente nel Regno Unito o negli Usa i cittadini tendono ad allearsi tra loro contro le azioni dolose o colpevoli dell’Amministrazione. Da noi è così?”.


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