Hot parade
Sale: Marco Rizzo. Maga? No. Mega? Nemmeno. Figa! Marco Rizzo traccia la via tricolore al trumpismo: Fare l’Italia Grande Ancora. Appunto, figa. Oltre il rosso, il nero. Oltre le convenzioni sociali, gli steccati, i campanilismi. L’unico valore davvero condiviso da milioni e milioni di italiani. Certo, non è proprio una cosa originale. E, in fondo, il buon vecchio compagno Rizzo ‘sta cosa l’aveva già detta. Quella della necessità di superare gli steccati ideologici e partitici e quella, soprattutto, del Fare l’Italia Grande Ancora. Epperò va premiata, se non la sagacia, la devozione alla causa che tutti ci unisce e affratella.
Stabile: Elly Schlein. Scansatevi, fuffaguru e grandi maestri dell’auto aiuto: “Non bisogna seguire la destra, bisogna batterla”. Uau. Roba da tatuarsela sull’avambraccio. Magari in ideogrammi cinesi o in spire maori. Tutto bello, anzi bellissimo. Di più: bellerrimo. Ma il problema è come. Non con questo Pd, nemmeno con questo campo largo (o santo?), di sicuro non con una classe dirigente divisa, di certo non con questo programma incomprensibile.
Scende: Rita De Crescenzo. Proletari di tutto il mondo, unitevi. A Roccaraso e su Tik Tok: Rita De Crescenzo lancia la nuova sfida alle stelle. O, più modestamente, a Ovindoli. Che ringrazia ma rifiuta l’offerta: “Stiamo a posto così”. Manco stessimo parlando di Aspen. Le orde di turisti napoletani non le vuole nessuno, specialmente oggi che siamo tutti frou-frou e che su Facebook, Instagram e chissà quale altra scemenza ci spacciamo per milord, badesse, grandi signori d’Austria-Coburgo. Proletari di tutto il mondo, unitevi. E invadete l’Appenino abruzzese, ‘o frate vuoste.
*di Simone Donati
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