Attualità

Hot parade

di Redazione -


Sale: Claudio Lotito. Gongola, Lotito. Una vita spesa “contro” gli ultras che, da anni (dice lui) lo tampinano, lo minacciano, lo odiano. Gongola, Lotito. Lui si vanta di aver cancellato ingressi gratis e di aver reciso ogni rapporto con la curva Nord della Lazio. Di essersi fatto odiare da tutti, comunisti compresi (ma questa è un’altra storia). Racconta, a favor di microfoni, che quando gli telefonò il capoultras Diabolik gli si presentò come l’ispettore Ginko. Per Lotito deve ancora uscire tanto, dall’inchiesta milanese e se si allargasse ne vedremo delle belle. E mentre l’Italia scopre quello che sa da anni lui può intestarsi uno spazio da investire nella lotta (politica) del pallone.

Stabile: Elon Musk. Pace fatta forse no. Una tregua armata, anzi pagata, sicuramente sì. Il patron di X ha deciso di pagare le multe comminategli dalle autorità brasiliane e in cambio il suo arcirivale, il mitologico giudice Moraes ha deciso di scongelargli beni e conti in Sudamerica per consentirgli di saldare il conto da 4,8 milioni di euro. Intanto qualcuno gli fa i conti in tasca, a X, a riferisce che il social ha continuato a perdere valore. Chissà perché, però, Elon rimane sempre stabilmente tra i più ricchi del mondo nonostante tutti questi flop che gli imputano giornali, blog, e analisti assortiti.

Scende: Jannik Sinner. Tutto va storto, povero Jannik. Non bastava l’alzata di testa della Wada, no. In Cina il tennista altoatesino è costretto a cedere a Carlos Alcaraz che lo punisce in tre set (2-1). Adesso lo spagnolo gli si fa sotto nella classifica mondiale e gli insidia il primato. Sul campo però, non sulle carte bollate. La Wada è avvisata. E sembra proprio un paradosso, o una simpatica coincidenza, che Sinner, contro cui l’agenzia mondiale del doping s’è accanita, abbia avuto notizia di tutto proprio nel Paese dei 23 nuotatori graziati.

*di Simone Donati


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