Attualità

Hot parade

di Redazione -


Sale: Kamala Harris. La Kamala Harris che non ti aspetti. Quella che è orgogliosa di possedere una pistola in casa e che venerdì se ne andrà al confine col Messico per parlare di immigrazione clandestina. La strategia dem è chiarissima: se non puoi battere Donaldone, sii come lui. Alla faccia di Elly e degli italiani sinistri che devono incassare un’altra delusione dopo il socialdemocratico Olaf Scholz che chiude i confini della Germania e il laburista Keir Starmer che viene in Italia a imparare da Meloni come tenere i migranti illegali lontani dalla Gran Bretagna.

Stabile: Pavel Durov. Chi la Durov la vince. Telegram si apre al mondo e annuncia di voler collaborare con le autorità fornendo indirizzi Ip e numeri di telefono su richiesta delle istituzioni. È un passo avanti importante che sottrae la piattaforma al suo destino di covo dei pirati e la riporta alla legalità. C’è voluto l’arresto di Durov per convincerli a più miti consigli. Ogni tanto pure la Francia fa cose buone. Il problema è il come. Il guaio è il prezzo da pagare, in termini di diritti di tutti, il coraggio che manca di dire le cose come stanno invece di arrampicarsi sugli specchi. Telegram torna alla legalità e va bene così.

Scende: Amadeus. Il suo quiz show preserale, Chissà chi è, è iniziato. Ma a Nove i magnum di champagne sono rimasti in fresco. Amadeus, non ex machina, non riesce neanche a impensierire Rai e competitors. De Martino veleggia su ascolti a doppia cifra, distribuendo i soliti pacchi e lucrando audience. Lui, l’ex salvatore di viale Mazzini, l’uomo che ha reso Sanremo una bottega di visibilità per Chiara Ferragni che ci venne a fare la moralina per poi scoprire quello che abbiamo scoperto, si deve accontentare di poco più del 3 per cento, in trend decrescente. Sic transit gloria mundi. Chissà (chi è) se questa volta a salvarlo arriverà Fiorello. Per il momento non si vede granché in vista.

*di Simone Donati


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