Attualità

A CONTI FATTI – Addio a Tavares, John sposa Altman

di Giovanni Vasso -

John Elkann presidente Stellantis e Ferrari dialoga con Sam Altman Cofondatore e CEO di OpenAi in occasione dell'evento Italian Tech Week 2024 presso le OGR, Torino, 26 settembre 2024 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO


When in trouble, go big e nessuno è nei guai più di John Elkann. Stellantis perde terreno negli Stati Uniti, la Finanza gli sta alle costole per il caso dell’eredità di nonna Marella Caracciolo, pure la Juventus è in rosso fisso. È proprio questo il momento di osare e John va all-in: avvia le pratiche per il divorzio da Carlos Tavares, Ceo (non per molto ancora) di Stellantis e s’affida allo zio Sam. Altman. Col quale, proprio mentre monta la rivolta dei giornalisti Gedi che lo accusano di voler mischiare pubblicità a informazione, sigla l’intesa destinata a fare epoca nell’editoria: l’intelligenza artificiale di ChatGpt potrà attingere a piene mani dagli archivi sterminati di Repubblica e La Stampa. Dice John che, così, Rep potrà raggiungere l’attenzione del pubblico internazionale. Intanto ha ottenuto quella non proprio benevola del Garante alla Privacy.

Verdi di rabbia: gli industriali contro Bruxelles

Green deal: l’industria non ne può più di quest’Europa tutta regolamenti, burocrazia e ideologia verde. Il babau sovran-populista non c’entra niente. C’entrano le parole di Claudio Descalzi, ad Eni, secondo cui la transizione energetica Ue rischia di portarci sul baratro dell’involuzione. E c’entrano le parole di Antonio Gozzi, già aspirante alla presidenza di Confindustria e numero 1 di Federacciai che tuona contro “l’arroganza dei dirigenti Ue che rischia di portarci al disastro” e diffida di Ursula: “L’accordo coi Verdi non sembra una svolta rispetto agli errori del passato”.

Arnault mette il piumino e compra Moncler

Arnault si mette il piumino. Il colosso francese del lusso e della moda Lmvh entra in Moncler. Non lo fa direttamente ma attraverso l’acquisto di una quota pari al 10% del capitale del veicolo del principale azionista, Remo Ruffini (Double R), che a sua volta detiene una partecipazione del 15,8% in Moncler. Ruffini, con l’aiuto dei francesi, ora può puntare a rafforzare il suo ruolo di socio di maggioranza e potrebbe impegnarsi in un programma di acquisto di nuove azioni fino a un massimo del 18,5% mentre Arnault otterrebbe in campo fino al 22% di Double R.


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