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di Redazione -


Sale: Alessandro Giuli. Il pensiero solare incenerisce le paturnie dem: “La sinistra ha inguaiato il buon cinema italiano”. Buona la prima per il ministro Alessandro Giuli che ad Atreju sbotta: “ Il neorealismo ha fatto la storia con pochissimi soldi e tanta creatività. Bisogna anche incoraggiare i giovani”. Ciao, Ginevra Elkann. E non è tutto: “Urgente è creare sfere di auto-riconoscimento e non il solito film iraniano con la telecamera fissa sull’erba che cresce, come ha detto Giuliano Ferrara. Dobbiamo riattivare le nostre radici: l’immaginario significa attingere alle radici profonde e rappresentarle, significa fare discorsi di verità: il verismo è stato il neorealismo: rappresentiamo le periferie, rappresentiamo la difficile coabitazione con gli immigrati di prima e seconda generazione che devono integrarsi. Ma chi lo racconta in questo momento?”. Nessuno.

Stabile: Giuseppe Cruciani. Su certi temi bisogna che agli annunci seguano i fatti. Ne va del futuro del Paese. E così il conduttore radiofonico striglia la volontà di comunicazione (e basta, finora) di Matteo Salvini sulla liberalizzazione della prostituzione: “Basta video su TikTok, fai una proposta di legge e portala in consiglio ”. Seguiamo per un amico.

Scende: Beppe Sala. A Milano non si potrà più fumare per strada. Lo ha deciso l’amministrazione comunale capitanata dall’ormai mitologico sindaco Sala. In una città che trema, ogni notte, tra mariuoli, stupratori, gang che se le suonano di santa ragione, spaccio, mentre si continua a cianciare di liberalizzazione la marijuana si puniscono senza pietà i tabagisti, pericolosi nemici dell’umanità, ennesima incarnazione del male assoluto.

*di Simone Donati


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