Attualità

Babygirl: un’emozione tiepida

di Cinzia Rolli -


Da oggi bere un bicchiere di latte non sarà più come prima. Aspireremo ad essere messe in punizione, all’angolo, e torneremo a gattonare, come da fanciulle. E tutto per piacere ad un uomo. Per essere sottomesse a lui…o perché in realtà ci piace?

Parte carico di aspettative il film “Babygirl” di Halina Reijn con Nicole Kidman ed Harris Dickinson. La pubblicità fatta al film e la visibilità su tik tok invogliano ad andare al cinema. La trama è nota. Ricca e brava imprenditrice all’apice del successo inizia, nonostante sia sposata, una relazione con lo stagista più giovane. Ma non si tratta, come si può immaginare, banalizzando, di un semplice tradimento per di più con un uomo più giovane. In realtà si tratta di un vero e proprio atto liberatorio. Il riscatto di una donna che non ha mai provato piacere con il marito e ha per questo, addirittura, dopo i rapporti con lui, necessità di appagarsi da sola guardando film pornografici. Nicole Kidman è in splendida forma e adatta al ruolo nonostante a volte venga considerata una figura troppo algida. Il film scorre inspiegabilmente lento ed il finale spiazza. L’ultima parte della pellicola non si lascia comprendere fino in fondo volutamente, ma lo sguardo brillante e acceso ed il suo sorriso intrigante della protagonista, lasciano intendere che lei non si sia proprio fatta sottomettere…ma piuttosto abbia giocato guidando per tutto il tempo la relazione extraconiugale. Merita una breve nota l’attore spagnolo Antonio Banderas che ha un ruolo, quello del marito tradito, che non lo fa brillare di luce propria nella trama dell’opera cinematografica  ma la cui presenza  serve a conferire, sicuramente, ancora più prestigio alla pellicola. Insomma uno di quei film di cui si parla tanto, che crea attesa e poi dopo la visione in sala divide.

Vuoi essere la prossima babygirl?


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