Cortei pro-Palestina, cariche della polizia sui manifestanti a Firenze e Pisa
I manifestanti dei cortei pro-Palestina a Firenze e Pisa sono stati caricati dalle forze dell’ordine. A Firenze è accaduto quando la folla di studenti, sindacati e comunità palestinese hanno provato a raggiungere il consolato americano. A Pisa invece i poliziotti hanno lanciato lacrimogeni e caricato i ragazzi che cercavano di raggiungere piazza dei Cavalieri, sede dell’università, oltrepassando lo sbarramento.
Giuseppe Conte, leader del M5s ha definito “preoccupanti” e “non degne del nostro Paese” le immagini di Firenze e Pisa: “Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso”.
La segretaria del Pd Elly Schlein ha commentato: “Basta manganellate sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia”, ha poi aggiunto: “Presentiamo subito un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca. C’è un clima di repressione che abbiamo già contestato mercoledì al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente”.
“Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l’uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee”. Così in una nota Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna in merito a quanto accaduto stamani nelle due città toscane in occasione di cortei pro Palestina, con i manifestanti presi a manganellate dalle forze dell’ordine.
Di fronte allo sdegno generale, subito è arrivata la risposta del Dipartimento della Pubblica Sicurezza: “L’impegno del Dipartimento è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale”. Ha poi aggiunto che gli scontri “fanno emergere le difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico, di possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall’Autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell’iniziativa da parte degli organizzatori”.
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