Esteri

Boris Johnson già attacca Starmer: “Ci vuole servi di Bruxelles”

di Giovanni Vasso -


Nemmeno il tempo d’insediarsi al numero 10 di Downing Street e Keir Starmer, vincitore assoluto delle elezioni alla guida del Labour Party, già deve incassare il primo, feroce, attacco di Boris Johnson. L’ex premier britannico, già sindaco di Londra, ha lanciato dalle colonne del Daily Mail una bordata pesante nei confronti di Starmer: “Con lui – ha dichiarato Boris Johnson  – torneremo alla servitù nei confronti dell’Unione europea”. Secondo BoJo, infatti, i laburisti vorrebbero non solo fermare ma invertire il processo di Brexit. Riportando Londra all’interno del quadro europeo. Non c’è dubbio che, con la guida laburista, il governo inglese potrebbe ammorbidire i rapporti con Bruxelles. Alcune ipotesi sembrano già sul tavolo delle trattative. Dall’allineamento “dinamico” a nuovi patti commerciali con l’Ue. Una sorta di scambio, secondo la lettura del quotidiano inglese e, soprattutto, dell’ala più intransigente dei Tory. Che verrebbe imbastito al prossimo incontro in programma il 18 luglio prossimo a Blenheim Palace. Agevolazioni al commercio con l’Europa in cambio di un nuovo dialogo con le burocrazie Ue. Cioè con l’adesione di Londra a regolamenti e direttive.   

L’impalcatura su cui si potranno reggere i (nuovi) rapporti tra Uk e Bruxelles è già finita al centro della discussione al punto che David Frost, grande sostenitore dell’uscita di Londra dall’Unione europea, ha affermato che “il partito laburista” porterà da subito “un attacco alla nostra indipendenza nazionale” di cui Starmer e i suoi “pagheranno il prezzo politico”. Al di là della vicenda in sé, la polemica mostra già l’orizzonte della politica inglese nei prossimi mesi. Starmer si avvicinerà all’Europa e Boris Johnson, con il doppio obiettivo di riprendersi la guida dei Conservatori e di sterilizzare l’iniziativa di Nigel Farage, eletto in Parlamento alla guida del suo Reform Uk che, proprio sull’onda lunghissima della Brexit, si attesta tra le formazioni politiche in ascesa nel panorama britannico.


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