Attualità

A Napoli spunta la bomba Sinner: scatta il sequestro

di Giovanni Vasso -


Botti illegali, a Napoli ora spunta la “bomba Sinner”: scatta il maxi-sequestro dei carabinieri. L’operazione dei militari è avvenuta nell’area flegrea, a nord del capoluogo campano. A finire nei guai un 24enne del posto, incensurato, nella cui abitazione sono stati scoperti ben 486 botti illegali per un totale di circa cinquanta chilogrammi di materiale esplosivo. A tradirlo sono stati gli “annunci” postati in rete. C’era, stando a quanto scoperto dai carabinieri, una vera e propria attività di marketing online per tentare di piazzare i botti agli internauti. Seguendo gli annunci postati sulle chat di Telegram o nei video pubblicati sulle piattaforme social più in voga come Instagram, Facebook e Tik Tok, i carabinieri sono arrivati dritti al “negozio” domestico (e chiaramente abusivo) del 24enne. La sorpresa, però, è stata un’altra. Perché tra le più classiche cipolle, raudi e tric-trac, i militari hanno scoperto dei veri e propri ordigni arancioni. Come i capelli del tennista Sinner, a cui è stata dedicata la “bomba” dell’anno. Una sorta di “riconoscimento” sportivo che da anni e anni accompagna la vendita illegale di botti fuori legge in vista della notte del 31 dicembre. Una tradizione che affonda le sue radici nell’ormai celeberrima “bomba di Maradona” e che è proseguita, nel tempo, con la bomba scudetto e quella di Kvara, in onore del campione georgiano del Napoli, Khvicha Kvaratskhelia.

Il caso però è molto serio. E va al di là della nota “folkloristica”. Solo pochi giorni fa, a Ercolano, è esplosa una fabbrica ritenuta abusiva di botti causando la morte di tre giovani lavoratori. Ogni anno, poi, il numero di feriti a causa dell’utilizzo delle “bombe” a Capodanno resta altissimo costringendo a una nottata di superlavoro i medici e i sanitari dei nosocomi locali.


Torna alle notizie in home