Politica

Boccia risponde: “Meloni sessista, Sangiuliano ricattato”

di Martina Melli -


Continua la telenovela con Maria Rosaria Boccia che non si arrende e in un’intervista esclusiva a La Stampa, accusa la premier Giorgia Meloni di aver adottato “comportamenti sessisti” nei suoi confronti. Riferendosi alla relazione avuta col ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, Boccia ha affermato che Meloni l’ha trattata con “arroganza” e l’ha definita solo “l’altra persona” senza mai nominarla direttamente. “Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità” ha sottolineato, paragonando la propria situazione a quella della premier che, in passato, aveva si era difesa pubblicamente dopo la rottura con Andrea Giambruno.

Boccia ha inoltre dichiarato di aver registrato alcune conversazioni avute con Sangiuliano per tutelarsi dopo le parole del ministro: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”. La donna ha confermato di possedere prove documentali e registrazioni per dimostrare la veridicità delle sue affermazioni.

Boccia ha anche insinuato che Sangiuliano fosse sotto ricatto da parte di persone che hanno ottenuto “agevolazioni”, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Ha poi rivelato che alcuni viaggi effettuati, tra cui partecipazioni a concerti privati, non erano sempre legati all’attività ministeriale, e che esistono foto e chat che lo dimostrano​. Sangiuliano ha negato le accuse in un’intervista televisiva e si è detto pronto a presentare un esposto in Procura.

In un’intervista al Tg1, il ministro ha confermato la relazione con la donna, durata per alcuni mesi, e ha negato categoricamente di essere ricattabile, ribadendo che nessun documento sensibile legato al G7 fosse stato diffuso. Sangiuliano ha poi chiesto pubblicamente scusa a sua moglie, sottolineando che non ha mai avuto l’intenzione di lasciarla, e ha espresso rincrescimento verso la premier Giorgia Meloni e i suoi collaboratori per il disagio causato. Ha anche dichiarato di aver offerto le sue dimissioni a Meloni, che però le ha rifiutate, ritenendo che non ci fosse nulla di illecito nella gestione dei fondi pubblici in questa vicenda. La Commissione di Vigilanza della Rai, nel frattempo, sta valutando le rimostranze politiche per il troppo tempo dedicato a questa storia all’interno dei notiziari.


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