Blackout a Heathrow, chiuso lo scalo londinese
L’aeroporto di Heathrow, il più grande d’Europa e uno dei principali snodi del traffico aereo mondiale, è chiuso a causa di un’interruzione di corrente provocata da un incendio. Il blackout, iniziato nella notte, ha paralizzato le operazioni aeroportuali e causato gravi disagi ai passeggeri e alle compagnie aeree. Heathrow, che gestisce circa 1.300 voli al giorno e accoglie 230.000 passeggeri quotidianamente, serve 80 paesi ed è classificato tra i cinque aeroporti più importanti del mondo. L’incendio, scoppiato nella sottostazione elettrica di Hayes, nella periferia occidentale di Londra, ha compromesso la fornitura di energia all’aeroporto e a migliaia di abitazioni circostanti. Secondo Heathrow Airport Holdings, lo scalo rimarrà chiuso almeno fino alle 23:59 GMT del 21 marzo, e si prevedono forti disagi anche nei giorni successivi. Oltre all’aeroporto, l’incidente ha colpito anche 16.000 abitazioni e numerose attività commerciali nella zona. L’intervento dei vigili del fuoco è stato massiccio: dieci camion e 70 pompieri sono stati impiegati per domare le fiamme, che hanno richiesto diverse ore di lavoro. Per garantire la sicurezza, è stato istituito un perimetro di emergenza di 200 metri e almeno 150 persone sono state evacuate. A causa del denso fumo sprigionato dall’incendio, le autorità hanno esortato i residenti a tenere le finestre chiuse e a evitare l’area colpita. Nel frattempo, la chiusura di Heathrow ha avuto un impatto significativo sul traffico aereo internazionale. Diversi voli sono stati dirottati o cancellati. Due voli della compagnia australiana Qantas, uno in arrivo da Perth e l’altro da Singapore, sono stati reindirizzati a Parigi Charles de Gaulle. Anche un volo della United Airlines da New York è stato costretto ad atterrare a Shannon, in Irlanda, mentre sette voli della stessa compagnia sono stati cancellati o fatti rientrare agli aeroporti di partenza. Un volo della Korean Air diretto a Incheon, in Corea del Sud, ha subito un ritardo di 22 ore. Le autorità aeroportuali hanno invitato i passeggeri a non recarsi a Heathrow prima della riapertura e a controllare lo stato dei propri voli con le compagnie aeree. L’incidente evidenzia la fragilità di un’infrastruttura strategica come Heathrow, che già da tempo opera al limite della sua capacità. Per affrontare il crescente traffico, il governo britannico ha recentemente dato il via libera alla costruzione di una terza pista, che dovrebbe essere completata entro il 2035 dopo anni di ricorsi e proteste da parte dei residenti locali. Heathrow è un hub fondamentale per il trasporto internazionale, con oltre 80 milioni di passeggeri all’anno e collegamenti con circa 200 destinazioni. Le città più frequentate dai viaggiatori in partenza dallo scalo londinese sono Dublino, Los Angeles, Madrid e New York. La sua chiusura temporanea ha quindi un impatto globale, causando ritardi e disagi che potrebbero protrarsi per giorni.
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