Esteri

Immunità a Trump, Biden attacca i giudici: “Precedente pericoloso”

di Cristiana Flaminio -


Stacce, Joe: Biden attacca a testa bassa dopo la decisione della Corte Suprema di concedere a Donald Trump l’immunità parziale sui fatti di Capitol Hill. Se l’ex presidente ha gioito alla sentenza affermando di sentirsi “finalmente orgoglioso di essere americano”, l’attuale inquilino della Casa Bianca ha avuto una reazione al limite dello scomposto. Almeno sotto il profilo istituzionale. Già, perché Sleepy Joe ha tirato in ballo nientemeno che i principi fondativi della democrazia Usa e ha tuonato: “Non ci sono re in America. Ognuno di noi è uguale davanti alla legge. Nessuno, nessuno è al di sopra della legge, nemmeno il presidente degli Stati Uniti”. E quindi ha bollato la sentenza della Corte Suprema come “un terribile disservizio” arrecato “al popolo di questa Nazione, fondata sul principio che non ci sono re in America”. Per Joe Biden: “Con la decisione della Corte Suprema sull’immunità presidenziale tutto è cambiato radicalmente per tutti gli scopi pratici”. Per il Potus, adesso si aprirebbero i (soliti?) scenari apocalittici: “Non ci sono praticamente limiti a ciò che il presidente può fare. È un principio fondamentalmente nuovo ed è un precedente pericoloso perché il potere non sarà più limitato dalla legge, nemmeno dalla Corte Suprema degli Stati Uniti”. E su questo, ha chiosato Biden, “non sono d’accordo”.

 La sentenza, che è stata approvata con i voti favorevoli dei 6 giudici di orientamento conservatore e con quello contrario dei tre liberal, non farà archiviare i procedimenti federali a carico di Trump, dal momento che non gli è stata riconosciuta l’immunità totale, ma avrà l’effetto di ritardare ancora l’eventuale inizio del processo. Questa, per Biden, è la notizia peggiore. Se il processo slitterà, Trump tanto spazio (e tempo) da dedicare alla campagna elettorale. Che vede oggi Biden arrancare dopo la pessima prestazione nel dibattito tv con il tycoon in cui l’anziano Potus ha dato ai liberal americani un’unica certezza: forse sarebbe stato meglio puntare su qualcun altro per la corsa alla Casa Bianca.


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