Esteri

L’ultimo discorso di Biden: “Lascio un’America più forte”

di Giovanni Vasso -


Con un piede e mezzo fuori dalla Casa Bianca, il presidente uscente Joe Biden traccia un bilancio del suo mandato e nell’ultimo discorso al Dipartimento di Stato, riferisce di lasciare un’America più forte rispetto a quella che aveva trovato quattro anni prima del suo insediamento. “Gli Stati Uniti stanno vincendo la competizione mondiale”, ha affermato Biden. Che ha aggiunto: “Rispetto a quattro anni fa, l’America è più forte. Le nostre alleanze sono più forti. I nostri avversari e concorrenti sono più deboli. Non siamo entrati in guerra per ottenere questi risultati. Durante la mia presidenza, ho aumentato il potere dell’America a ogni livello”. Ma non basta: “Mentre i nostri concorrenti e avversari stanno affrontando forti venti contrari, noi abbiamo il vento in poppa grazie a tutti voi. Questo è ciò a cui stiamo andando incontro e che consegneremo alla prossima amministrazione”. Si riferisce, Biden, soprattutto a Pechino. “La Cina non supererà mai gli Stati Uniti nella competizione a lungo termine”, ha dichiarato il presidente uscente. Che ha continuato: “Oggi posso dire al popolo americano che siamo in una posizione strategica migliore nella competizione a lungo termine con la Cina rispetto a quando ho assunto l’incarico. Ricorderete che molti esperti prevedevano che fosse inevitabile che l’economia cinese superasse la nostra. Secondo molte previsioni, ciò sarebbe accaduto entro il 2030 o poco dopo. Ma noi, in questa stanza, abbiamo detto no. Se investiamo in noi stessi, proteggiamo i nostri lavoratori e la nostra tecnologia, ciò non accadrà. Ora, secondo le ultime previsioni, con l’attuale corso della Cina, non ci supererà mai. Punto”.

Oltre alla Cina, nel discorso di Biden ci sono analisi e riferimenti alle questioni aperte con la Russia: “Quando Putin ha lanciato l’invasione, pensava di poter conquistare Kiev in pochi giorni. La realtà è che, dall’inizio della guerra, l’unico che è andato a Kiev sono io, non lui”. E dunque: “Quando Putin ha lanciato la sua invasione, avevo due compiti: uno era mobilitare il mondo per difendere l’Ucraina, l’altro era evitare una guerra tra due potenze nucleari: abbiamo fatto entrambe le cose, ma ora l’Ucraina non va abbandonata”.


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