Biblioteche di Roma, crisi infinita: Fdi scrive al sindaco Gualtieri
La situazione dell’Istituzione Biblioteche di Roma sta attraversando un momento di profonda crisi, evidenziata dalla cronica carenza di personale e da fondi in calo, elementi che rischiano di compromettere il ruolo fondamentale delle biblioteche nella vita culturale della città.
Fondata nel 1996 con 25 sedi e un organico teorico di 684 dipendenti, l’Istituzione ha visto il proprio raggio d’azione espandersi fino a 43 sedi. Tuttavia, questo ampliamento non è stato accompagnato da un adeguato potenziamento del personale, che oggi conta solamente 198 unità. A peggiorare la situazione, il piano triennale assunzionale non prevede concorsi che possano colmare questo divario, mettendo a rischio la qualità dei servizi offerti.
Nel corso degli anni, il contributo annuale di Roma Capitale destinato alle biblioteche è diminuito sensibilmente, attestandosi oggi su una cifra che, pur essendo probabilmente sufficiente a coprire le spese correnti del personale, non consente di sostenere altre voci essenziali come le pulizie e l’organizzazione di servizi culturali. Questa riduzione di fondi, unitamente alla scarsità di personale, mette in discussione il raggiungimento degli obiettivi delineati nelle linee programmatiche 2021-2026, che prevedevano un potenziamento delle strutture e un’apertura capillare delle biblioteche in tutta la Capitale, in linea con gli standard delle altre capitali europee.
Ulteriori preoccupazioni emergono dalla prospettiva delle nuove aperture: nove “Nuovi Poli Civici Culturali e di Innovazione” e la ristrutturazione di sedi esistenti, finanziate con i fondi del PNRR, rischiano di diventare progetti irrealizzabili se affidati a un organico ridotto e a fondi insufficienti per una gestione sostenibile. Le sigle sindacali hanno, infatti, segnalato l’intenzione di procedere a una possibile internalizzazione dei servizi, con l’assorbimento delle funzioni dell’Istituzione Biblioteche all’interno dell’organizzazione capitolina. Questo processo solleva numerose interrogazioni sulla modalità di attuazione e sulle reali conseguenze per il personale e per l’utenza.
I Consiglieri Capitolini di Fratelli d’Italia, in un’interrogazione dell’on. Masi hanno già avanzato una serie di domande al Sindaco e alla Giunta, chiedendo: se è stato fissato un cronoprogramma per i lavori di riqualificazione delle 21 biblioteche comunali finanziate con i fondi PNRR; se siano state individuate sedi alternative per compensare, almeno in parte, le chiusure previste; e i dipendenti sono stati adeguatamente informati sulle nuove destinazioni e se la distribuzione delle risorse sul territorio capitolino è stata studiata per minimizzare i disagi; e l’Amministrazione intende integrare l’attuale dotazione organica per far fronte all’apertura delle nuove sedi e all’aumento dei carichi di lavoro; se sia previsto un incremento dei fondi in bilancio destinati all’Istituzione, o se siano state elaborate soluzioni economiche alternative per garantire la continuità dei servizi. E infine, se conferma l’intenzione di procedere all’internalizzazione delle biblioteche comunali.
La crisi ha raggiunto un ulteriore punto critico con le dimissioni odierne del CDA dell’Istituzione Biblioteche e del presidente Solimine, un segnale evidente della profonda difficoltà organizzativa e gestionale che imperversa al suo interno.
Di fronte a un quadro così complesso, il futuro delle biblioteche di Roma appare incerto. L’offerta culturale della Capitale, fondamentale per l’educazione, la formazione e il benessere della cittadinanza, rischia di subire ulteriori riduzioni se non si interviene con decisione per riequilibrare risorse, personale e progetti infrastrutturali. Ora più che mai, è necessaria una riflessione profonda e un impegno concreto da parte delle istituzioni affinché il patrimonio culturale rappresentato dalle biblioteche non venga sacrificato a fronte di politiche di austerità e di una gestione che, seppur ambiziosa sul piano programmatico, non trova il sostegno economico e organizzativo adeguato.
La questione resta aperta: quali strategie adotterà l’Amministrazione di Roma per garantire un futuro solido alle biblioteche comunali, preservandone l’universalità e l’accessibilità, elementi imprescindibili per una città che si vuole all’avanguardia ma anche fedele ai valori della cultura e dell’educazione? Solo il tempo e le decisioni politiche imminenti potranno dare risposta a questo interrogativo cruciale per il futuro della Capitale.
Torna alle notizie in home