Attualità

Bce prudente: tassi invariati. Confcommercio: Così non aiuta le imprese

di Angelo Vitale -

Christine Lagarde, presidente Bce


“Per quanto largamente attesa, la decisione di oggi di non tagliare i tassi di riferimento da parte della Bce lascia l’amaro in bocca. Soprattutto per quanto riguarda l’Italia e le sue necessità di rilancio degli investimenti”: così l’Ufficio Studi Confcommercio commenta le decisioni della Bce di oggi sui tassi.

“Non si tratta – prosegue la nota di Confcommercio – di una critica alle istituzioni monetarie che hanno sin qui ben operato, semplicemente bisogna constatare che con un’inflazione stabilmente sotto l’uno per cento, le imprese italiane subiscono tassi d’interesse reali – tassi guida al netto dell’inflazione realizzata nell’ultimo anno – ai livelli maggiori dell’ultimo quarto di secolo. Questa condizione – conclude l’Ufficio Studi – non aiuta la movimentazione di risorse private a complemento e rafforzamento delle risorse pubbliche derivanti dal Pnrr”.

In giornata, infatti, la Bce aveva sposato la scelta della prudenza. “Le pressioni interne sui prezzi sono ancora elevate, l’inflazione dei servizi è elevata e l’inflazione complessiva “probabilmente rimarrà al di sopra del target anche nel prossimo anno“. A ciò si aggiunge il quadro complessivo ove permangono le incertezze legate alle tensioni geopolitiche. Alla fine, tassi invariati. Si resta fermi ai livelli decretati al mese scorso, quando la Bce optò per il taglio. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale resta quini al 4,25 per cento, il tasso di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale è fermo a quota 4,5 per cento e il tasso di interesse sulla linea di deposito scende  al 3,75 per cento.

Christine Lagarde, presidente Bce, è stata netta: “Non abbiamo un percorso prestabilito sui tassi e sui loro livelli. La questione su quello che accadrà a settembre e cosa decideremo a settembre è completamente aperta“. Nessun impegno per prossimi tagli dei tassi, da parte sua. Ma neppure esclusi. E chiarisce: “Siamo pronti ad adeguare tutti i nostri strumenti in qualunque momento, sulla base di dati e dell’andamento della situazione. Poi, un avvertimento: “I rischi per l’inflazione restano al rialzo” a causa delle incertezze legate ai cambiamenti meteorologici estremi che “potrebbero trainare in alto i prezzi dei generi alimentari”, nonché per gli effetti dei conflitti in corso.


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