Bayesian, la Procura a caccia di risposte sul naufragio
Per il naufragio della barca Bayesian al largo delle acque della Sicilia, come previsto, la giornata di ieri è stata fondamentale, quella che ha contrassegnato il via di indagini, alcune irripetibili, che finalmente hanno modo di essere avviate al termine delle lunghe e impegnative giornate durante le quali l’obiettivo principale era il recupero dei corpi dei dispersi.
E così è venuta la notifica dell’avviso di garanzia al comandante del veliero Bayesian, James Cutfield. Neozelandese di 51 anni, il capitano è formalmente indagato dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese per naufragio colposo e omicidio plurimo colposo. Nei prossimi giorni potrebbe essere risentito, questa volta alla presenza di un legale, per rispondere delle accuse che già facevano parte del quadro investigativo prospettato durante tutte le escussioni finora svolte.
Secondo la Procura Cutfield, la notte della tempesta, avrebbe commesso una serie di errori che avrebbero provocato l’affondamento del lussuoso yacht. Dopo di lui, altre persone potranno essere iscritte nel registro degli indagati: altri componenti dell’equipaggio che con Cutfield – un contaminuti nelle mani dei magistrati – saranno chiamati a illustrare cosa davvero è avvenuto negli ultimi 16 minuti prima del naufragio e cosa durante quei lunghissimi 32 minuti trascorsi prima che fosse lanciato l’allarme.
“Testimoni” dell’indagine anche i corpi delle sette vittime che saranno sottoposti ad autopsia. Gli accertamenti medico-legali potranno fare forse luce su quei minuti trascorsi dalle vittime prime del loro decesso. Alla “ricerca di bolle d’aria”, come ha fatto sapere la Procura. Passeggeri, poi deceduti, che non sono stati messi in condizione di potersi salvare secondo le norme vigenti? E’ una delle attese risposte.
Cutfield era stato finora descritto come “abbattuto e depresso”, nell’albergo che lo ospita a Santa Flavia in provincia di Palermo e ove sono alloggiati gli altri superstiti dell’equipaggio. Tra questi, probabilmente nel mirino principale dei prossimi interrogatori, il vice comandante di Cutfield e l’uomo dell’equipaggio che domenica notte era sulla plancia a controllare le condizioni meteo mentre era in corso una festa.
Il luogo di destinazione delle salme delle vittime, invece, dal cimitero dei Rotoli ove erano state via trasferite all’atto del recupero in mare, è l’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo dove sarà eseguita l’autopsia. Già vi si trovavano quelle del banchiere Jonathan Bloomer e dell’avvocato Chris Morvillo, gli altri cinque corpi nei primi giorni custoditi nelle celle frigorifere dei Rotoli, sono quelli di Hannah Lynch, Mike Lynch, Nada Morbillo, Judith Bloomer e Recaldo Thomas, quest’ultimo il cuoco di bordo.
Un’inchiesta che è suscettibile dell’eventuale intervento in Italia di magistrati britannici intenzionati ad occuparsi del caso o di un necessario confronto con i loro colleghi italiani per valutare la possibilità di un’azione da esercitare anche nel Regno Unito.
E che continua a conservare un fronte operativo in mare. Nella giornata di ieri, forse soltanto avviando un’attività che comunque dovrà tenere conto lungo tutto il suo necessario iter, delle condizioni marine in cui si è consumata la tragedia e delle condizioni complessive dello scafo del Bayesian, alcuni sub del Nucleo subacqueo della Guardia costiera hanno effettuato una serie di immersioni e di rilievi per conto della Procura di Termini Imerese. Non solo, gli stessi subacquei hanno provveduto a controllare gli eventuali trafilamenti di idrocarburi dallo scafo della barca affondata. Un particolare degno di nota, che rivela pure l’attenzione e la cura che i magistrati intendono assicurare alla completezza delle indagini. Le responsabilità da accertare investono, infatti, anche la natura di quanto il violento naufragio della barca ha prodotto all’ecosistema marino circostante. L’eventuale danno ambientale ad opera degli idrocarburi ancora nel serbatoio è una delle cose da accertare.
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