Cultura & Spettacolo

Barbiere di Siviglia: Una festa per gli occhi e per le orecchie

di Redazione -


di GIOSUÈ CALANDRINO – Il Barbiere di Siviglia, capolavoro di Rossini, buffo e allegro torna in scena a Verona nel classico elegante ed imperdibile allestimento in un anfiteatro che non finisce mai di stupire. In un giardino all’italiana, un elegante labirinto di siepi, colossali rose rosse, un frizzante andirivieni di personaggi in colorati abiti rococò; ecco gli elementi iconici del Barbiere di Siviglia all’Arena di Verona allestito da De Ana, regista, scenografo e costumista argentino, con le ironiche coreografie di Leda Lojodice per ballo mimi e figuranti.
Animato da un cast di stelle del belcanto, dove la partitura, frizzante, comica, vivace e a volte audace, si distingue per il ritmo incessante che non concede un momento di tregua, rendendo questa lirica, uno dei caposaldi più significativi del bel canto. Trame e scherzi, amorosi sospiri e buffi equivoci, serenate e travestimenti culminano in un lieto fine.
Una festa per gli occhi ma anche per le orecchie che per altre sei serate (27 giugno, 6-12 luglio, 24-31 agosto, 6 settembre), tutte sotto la direzione di George Petrou. Il maestro greco, esordiente in anfiteatro, eclettico di repertorio, particolarmente votato e apprezzato nel barocco e nel 700 italiano, che di Rossini sono necessario retroterra; oltre a guidare l’Orchestra di Fondazione Arena e il Coro (preparato da Roberto Gabbiani), Petrou siederà anche al fortepiano, accompagnando personalmente i vivaci recitativi in cui si dipana la commedia di Sterbini musicata da Rossini.
Vale la pena elencare chi saranno i protagonisti di questa inimitabile e raffinata opera: protagonista sarà il giovane baritono Mattia Olivieri nei panni di Figaro, barbiere e factotum che aiuterà il Conte di Almaviva (Renè Barbera al debutto areniano), a conquistare Rosina (alternate dalle mezzosoprano Vasilia Berzhanskaya e Jessica Pratt). Ad ostacolarli saranno l’anziano e burbero tutore Bartolo e il maestro di musica Basilio, interpretati da Paolo Bordogna (al debutto) e Roberto Tagliavini. A completare il cast la buffa serva Berta (Marianna Mappa), i fidi Fiorello e Ambrogio entrambi impersonati da Nicolò Ceriani e l’Ufficiale del giovanissimo esordiente Domenico Apollonio.
Nelle recite successive si alterneranno altri grandi artisti rendendo ogni sera una “prima”. In luglio vedremo Nicola Alaimo in Figaro, Dmitry Korchak nei panni de Il Conte di Almaviva, Riccardo Fassi in Basilio, Misha Kiria in Bartolo.
Tutti gli artisti che si affacciano alla lirica sono un patrimonio della cultura che anno dopo anno assistiamo ed applaudiamo in questa magica Arena.
Nella specifica conferenza stampa de Il Barbiere di Siviglia, Cecilia Gasdia Sovrintendente e Direttore Artistico di Fondazione Arena ci ha svelato: alla prima del Barbiere del 1996 Leo Nucci (baritono di fama mondiale con circa 3000 recite) fece una stecca, ed io Cecilia Gasdia che impersonavo Rosina ricordo di averne fatte due, perché avevo tentato di ripetere e “risolvere” la prima stecca., fu una giornata veramente tragica e memorabile, pensate che durante la recita ebbi una emorragia cerebrale con conseguenze che potete immaginare…
Dopo tre sporadiche presenze (tra il 1948 e il 1996), grazie a questo allestimento di De Ana, il Barbiere di Siviglia diventa ospite ricorrente in Arena con 35 rappresentazioni. L’irresistibile humour rossiniano mette i suoi buffi personaggi sotto la lente d’ingrandimento e Figaro, che è motore dell’opera, a tratti sembra un piccolo uomo qualunque in balia dei comici che ruotano attorno a questa love story. Il finale è da brindisi ed è una delle pochissime liriche che finiscono a lieto fine. Visti i momenti speriamo sia d’auspicio.


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