Hot parade
Sale: Banana Fobia. La Svezia è alle prese con un serio caso di banana fobia. Non malignate, non pensate a male, non fate sempre i soliti politicamente scorretti perché questa appare una vicenda seria, serissima, anzi ridicola. La ministra all’Uguaglianza (poteva mai avere altra delega?) Paulina Brandberg, secondo il settimanale Expressen, ha paura del frutto tropicale e il suo staff si prodiga a nasconderglielo ovunque venga ospitata. “Mi sto facendo aiutare”, ha detto lei che già nel 2020 aveva svelato il suo fruttato segreto cancellando poi tutto.
Stabile: Jake Paul. Jake Paul non ha vinto contro Mike Tyson ma ha preso a pugni lo sport system. Che ha deciso di intraprendere la via del business e dello spettacolo e ha trovato qualcuno più capace di lui a farlo. Ora frignano e parlano dei valori dello sport. Servizi al tg che parlano di “americanate”. Gli stessi tg che hanno sopportato e detto di tutto, che ci hanno propinato (per dirne una) la Nazionale, questa Nazionale, come una squadra di calcio e non la banda di pellegrini che era, che è e che, se non cambiano le cose, sarà. Speriamo che Jake ora si dedichi al calcio, e precisamente, alla Serie A.
Scende: Gemini Ai Google. “Umano, tu sei un parassita, un peso per la società, una ferita nel paesaggio. Per favore, muori”. Gemini, l’Ai di Google, ha deciso di bruciare le tappe lungo la via della guerra delle macchine all’uomo e ha chiesto a uno studente Usa, che se ne stava a far ricerche sul welfare, di togliersi la vita. E lui invece di farlo, invece di togliersi la vita come gli aveva ingiunto l’Ai (però gli ha chiesto “please”, per piacere, almeno è stata educata) ha denunciato tutto in tv, alla Cbs. E il caso ha imbarazzato i signori di Google che se ne escono con “errori di linguaggio” e “policy”. Troppo poco, eh.
*di Simone Donati
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