Balla coi topi: Roma sprofonda nell’emergenza, ma il sindaco Gualtieri resta un fantasma
Roma e l’emergenza infinita dei rifiuti, con l’Ama che anziché raccogliere l’immondizia in strada si affida ai cittadini armati di scope e rastrelli, stufi del degrado e costretti a pulire da soli interi quartieri. D’altronde, con un sindaco fantasma che promette la Luna ma non vive sulla Terra, ai romani, che già pagano la tassa sui rifiuti più alta d’Italia, ormai non resta che fare da sé, per non soccombere sotto i cumuli di spazzatura. E a poco serve il cambio di passo che Roberto Guaktieri ha voluto comunicare con la nomina del nuovo direttore generale dell’azienda municipale dei rifiuti, Alessandro Filippi, il manager che già tra il 2014 e il 2016 aveva ricoperto quel ruolo, apportando cambiamenti significativi per l’epoca sui piani gestionali societari, ma nei fatti poco funzionali sul lungo termine.
A parlare, purtroppo, sono i conti in rosso della Capitale, i cassonetti traboccanti e maleodoranti perfino in pieno centro, le strade sporche e invase da topi e gabbiani, che banchettano tra le migliaia di turisti in visita nella Città Eterna. Che, proprio perché in eterno dura, deve fare i conti con gli stessi eterni problemi, amministrazione dopo amministrazione. Se non fosse che stavolta, con la Giunta Gualtieri, a garantire la risoluzione dell’emergenza immondizia era stato proprio il sindaco, il quale, forte della sua nomina di governo a commissario straordinario per la gestione dei rifiuti a Roma e altre misure per il Giubileo, non ha capito che i poteri straordinari non sono superpoteri in grado di far scomparire la spazzatura con uno schiocco delle dita o a far erigere il suo sogno del termovalorizzatore in una sola notte. Né ha realizzato che sostituire il direttore generale di Ama, pescando dal passato, non basta a far funzionare una municipalizzata che affonda giorno dopo giorno a causa dell’assenteismo e della malagestione. Tanto che dalla Valle dell’Inferno i residenti del borghetto dei Fornaciari, invaso da topi grandi quanto gatti richiamati dalla spazzatura maleodorante, hanno affisso sulla monnezza la locandina della nuova realtà del quartiere, con Gualtieri protagonista del film “Balla con i topi”.
E a neppure due settimane dall’insediamento di Filippi, perfino il Codacons ha già chiesto la testa del manager: “Scene dell’altro mondo a Roma, dove Ama – nella persona del suo direttore generale, Alessandro Filippi – ringrazia i cittadini per un lavoro che già pagano, e che dovrebbe svolgere proprio la municipalizzata. Il 16 luglio scorso alcuni cittadini si sono infatti armati di scope, ramazze e sacchi neri per pulire via Francesco Orazio da Pennabilli, alla Garbatella, esasperati dalla mancanza di passaggi da parte dei mezzi dell’azienda. Ora, il dg Ama Filippi ha incontrato i cittadini-spazzini di Garbatella per ringraziarli: come ad affermare implicitamente che sia dovere dei cittadini sostituirsi all’Ama quando questa non riesce ad assicurare standard di servizio minimi, e senza accorgersi che solo l’esasperazione per una nettezza urbana gravemente lacunosa (quando non del tutto assente) ha spinto questi cittadini a intervenire direttamente”. L’associazione a tutela dei consumatori ha quindi invocato “le dimissioni del direttore generale Filippi, e chiede all’azienda di risolvere a stretto giro e senza avvalersi della manodopera spontanea dei cittadini esasperati tutte le criticità più evidenti e durature nella Capitale”, ricordando infine che “invece di ringraziare i residenti esasperati, il Comune ha il dovere di sospendere il pagamento della tariffa rifiuti o ancora meglio di restituire fior di quattrini ai cittadini in caso di mancata raccolta”. Cosa che ovviamente non accadrà, così come nelle strade resterà ancora per molto la spazzatura, in attesa di quel termovalorizzatore, bollato come ecomostro dall’opposizione e osteggiato perfino dal Nazareno, che potrebbe vedere la luce, se tutto andrà bene, nel 2026. Dopo il Giubileo e, forse, dopo lo stesso sindaco Gualtieri.
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