“Aveva fattola spia”, 12enne accoltella un coetaneo a scuola
“Aveva fatto la spia”. Per questo motivo ieri mattina a Santa Maria della Mole (Roma), poco prima delle otto, una ragazza di 12 anni ha accoltellato un compagno di scuola nel cortile dell’istituto dove stavano per entrare. Una aggressione lampo, con un coltello da cucina portato da casa (e recuperato dalle forze dell’ordine nel cortile della scuola) che ha portato al coetaneo ferite lievi. Difatti la dodicenne, dopo averlo colpito, si è data alla fuga e ha contattato i carabinieri. In contemporanea il ragazzo è stato soccorso dal personale scolastico e portato all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove è stato curato: ha riportato lievi ferite a una mano e al petto e, fortunatamente, non è mai stato in pericolo di vita. Un episodio avvenuto, secondo le prime ricostruzioni, a causa di “normali screzi scolastici” (“aveva fatto la spia”, ha raccontato la ragazzina) tra i due ragazzi, che però è finito nell’aggressione fisica con un’arma. Non si tratta, purtroppo, di un episodio isolato, ma solo l’ultimo di una serie di eventi che negli ultimi mesi hanno visto protagonisti i giovanissimi, sempre più al centro di atti violenti. Uno dei motivi dietro a ciò è, secondo Mario Rusconi presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, “la mancanza di un adeguato sistema educativo da parte delle famiglie”. Perché non basta solo la scuola ad educare i ragazzi, le famiglie devono essere chiamate a collaborare per crescere quelli che saranno gli adulti di domani. Rusconi ha sottolineato la crescente responsabilità che ricade sulle scuole, chiamate a collaborare con équipe psicologiche territoriali e ad organizzare corsi contro aggressività e bullismo, i risultati però sembrano insufficienti.
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