Autonomia, lo stop della Consulta al referendum: Inammissibile. Ammessi gli altri 5
La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni. Uno stop brusco alle aspirazioni dell’opposizioni al governo Meloni che speravano in una campagna referendaria che navigasse sull’onda dello scontento che la manovra aveva in parte generato nel Paese.
Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici della Corte Costituzionale, sette ore per arrivare alla decisione che era stata preceduta stamane da un’audizione delle parti interessate. La Corte ha rilevato che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari”. La Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta “legge Calderoli”, sottolineando – ai fini di compatibilità costituzionali – la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi. Secondo il Palazzo della Consulta, “il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.
Ammissibili, invece, gli altri cinque quesiti referendari che riguardano la cittadinanza per gli extracomunitari (quello che punta a instaurare il dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana), il Jobs Act a suo tempo attuata dal governo guidato da Matteo Renzi attraverso l’emanazione di diversi provvedimenti legislativi e completato nel 2016 per flessibilizzare il mercato del lavoro, l’indennità di licenziamento nelle piccole imprese, i contratti di lavoro a termine e la disciplina dei licenziamenti illegittimi e quello sulla esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per gli infortuni subiti dal lavoratore dipendente.
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