Autonomia, lavoro, giustizia ecc: la ricetta di Salvini per “correre”
Matteo Salvini sceglie l’assemblea di Federmanager per rispondere al gelo di Giorgia Meloni sull’accelerazione impressa dal suo vice alla vicenda dello sciopero generale di venerdì prossimo. E coglie l’occasione, con una carrellata sui tempi in primo piano dell’agenda politica della Lega e su quelli di più importante intervento dell’esecutivo, per dire in maniera netta come la pensa la Lega, precisando peraltro i perché della manovra del suo operato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un nuovo episodio della crescente spinta a parlare agli elettori in vista delle prossime Europee e che, nei fatti, diversifica le posizioni all’interno del centrodestra. “Un governo più forte e più legittimato deve andare di pari passo nel nome della competenza e dell’autonomia degli enti locali, perché il mal comune mezzo gaudio non va bene. I politici non avranno più scusa di addossare la colpa ad altre città. L’autonomia permette di giudicare anche i politici togliendo alibi e maschere”. Così ritornando sul cavallo di battaglia dell’autonomia differenziata.
E poi, un ulteriore colpo assestato sul tavolo dei rapporti sindacali, dopo la sigla sull’ordinanza di precettazione firmata ieri: “Sto lavorando al diritto di sciopero, che però deve essere contemperato al diritto del lavoro e della sicurezza. Il Paese non ha bisogni di blocchi, ha bisogno di correre”. Un richiamo a “correre” che appare un no preciso ad ogni mediazione sulle cose da fare nell’esecutivo.
“L’Italia nei prossimi 4 anni si gioca molto con il Pnrr – questa la puntualizzazione sula manovra economica e sulle necessità del Paese -. Il problema non è spendere tutto ma spendere bene”. Con una ulteriore spiegazione sull’ispirazione che ha guidato le più recenti norme: “Nel nuovo codice degli appalti abbiamo inserito il criterio del merito e del raggiungimento dell’obiettivo”.
Senza dimenticare le dinamiche da mettere in campo sulla transizione ecologica: “La sostenibilità ambientale deve essere accompagnata da una sostenibilità economica. Il green deal va accompagnato ma non tassato”. E sul tema giustizia, uno dei nodi della manovra di governo: “Mi fido dei manager degli imprenditori e dei sindaci e do loro ampio mandato di agire e in quest’ottica è necessaria una giusta e profonda riforma della giustizia”.
Torna alle notizie in home