Politica

Autonomia differenziata, i distinguo di Forza Italia

di Lino Sasso -


Anche dopo l’approvazione definitiva in Parlamento, l’Autonomia differenziata continua a non vedere la maggioranza perfettamente allineata e compatta. Sebbene la riforma tanta cara alla Lega, che porta la firma del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, sia uno dei punti cardini del programma con il quale il centrodestra si è presentato alle elezioni, Forza Italia non manca di mostrare un certo scetticismo. E non da ora, perché in realtà fin da quando il provvedimento ha affrontato il voto finale alla Camera i deputati azzurri calabresi, che non hanno partecipato alla votazione, si sono detti contrari alle modalità di attuazione della riforma. Una posizione sposata anche dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per il quale sarebbe stato necessario procedere prima alla definizione dei lep (livelli essenziali delle prestazioni) – la vera grande novità introdotta dalla riforma – e solo successivamente con l’attuazione dell’Autonomia differenziata. Una linea che adesso, a distanza di mesi, ha rilanciato anche il segretario di Forza Italia Antonio Tajani. Il vicepremier ha infatti detto che coerentemente con il programma di governo la pattuglia Parlamentare azzurra ha votato a favore dell’Autonomia differenziata, ma ha anche aggiunto che, affinché questa garantisca in egual misura tutti i cittadini italiani, “da nord a sud”, è indispensabile definire i lep prima della sua applicazione pratica. Una linea che ha il sapore di una nuova sferzata alla Lega che invece non vede l’ora che un provvedimento tanto caro come quello sull’Autonomia differenziata trovi attuazione nelle singole regioni. Senza contare che sul fronte delle opposizioni, tutte contrarie alla riforma, si è già avviata la macchina per il referendum il cui risultato rischia di minacciare sia la riforma stessa che la tenuta del governo, o almeno gli equilibri al suo interno.


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