Il mercato Ue dell’automotive è in panne. Pesa, tra le altre cose, la clamorosa retromarcia dell’elettrico. Nonostante il battage e gli incentivi messi a disposizione su impulso di Bruxelles, gli europei non si fidano e preferiscono mantenere, ancora per un po’, la vecchia ma affidabile utilitaria di famiglia. Più che le parole, parlano i numeri. Secondo Acea, l’associazione che riunisce i costruttori europei, le immatricolazioni in Ue sono salite dello 0,2%. Calma piatta. Bene il dato italiano (+4,7%) male, malissimo, Francia e Germania che paralizzano il mercato (rispettivamente -2,3% e -2,1%). Per le Bev i dati parlano di un tonfo a doppia cifra, una disfatta epocale: -10,8% a luglio. Soltanto in Germania il flop è di dimensioni devastanti: -37%. I consumatori preferiscono puntare sull’ibrido che sale del 25,7% conquistando una quota di mercato pari al 32%. Giù i veicoli a benzina (-7%), sprofonda il diesel (-10%). Tra i protagonisti dell’automotive Ue, il calo più vistoso è di Stellantis, trascinata dal capitombolo Fiat (-25,6%), Ds (-24,9%) e Alfa Romeo (-21,9%). Malissimo Maserati (-48%) che ora è la prossima a rischiare la fine della Lancia. In calo anche Volkswagen (-2,2%) che però mantiene il primato per auto vendute. In crescita invece Toyota (+21,9% a 70.547), Bmw (+2,8%) e Mercedes (+1,9%) mentre Volvo (+36,7%) controllata dalla cinese Geely e la cinese Saic con il marchio MG +24,2%, con una quota che sale all’1,7% superando Tesla che scende all’1,4% penalizzata da vendite in calo del -14,7% a 11.586 unità.