Automotive: Calderone vuole un tavolo, scetticismo Cgil-Uil
Per tentare di dare una risposta alla crisi dell’automotive occorre un tavolo in cui il governo reciti un ruolo centrale di mediazione tra sindacati e imprese: parole e musica del ministro del Lavoro Marina Calderone. Secondo l’esponente del governo, intervenuta quest’oggi al Forum sulle relazioni industriali organizzato a Milano da Confindustria e Assolombarda, la parola d’ordine è unità: “Credo che la situazione del settore automotive sia una delle assolute urgenze su cui è importante aprire un tavolo di confronto non solo tra organizzazioni sindacali e datoriali, ma certamente anche con la mediazione e il confronto del governo”. E ha poi aggiunto una stilettata a Bruxelles: “Credo dobbiamo unirci e non dividerci perché poi il nostro interlocutore è l’Europa che ha fatto delle scelte che in questo momento stanno anche delineando i loro limiti legati anche a delle situazioni non solo italiane, ma che coinvolgono altri Paesi, come la Germania, in cui l’intero settore dell’ automotive sta avendo dei contraccolpi negativi per la scelta dell’elettrico”.
Da parte loro, i sindacati hanno le idee chiare sulla vicenda e poca voglia di battere le mani al governo. Il segretario generale Cgil Maurizio Landini, dalla stessa tribuna, ha tuonato: “L’unica spesa pubblica che aumenta con questa legge di bilancio è la spesa per la difesa e per le armi. Io credo che questo sia quello di cui noi oggi non abbiamo bisogno. Siamo in una situazione, aldilà di quello che viene raccontato, di crisi. Sono 19 mesi che la produzione industriale cala e c’è bisogno di aumentare gli investimenti”. E quindi ha tagliato corto: “In questa direzione ha tagliato 4 miliardi e 600 milioni per tutto il settore dell’ automotive, che per noi è importantissimo, e ha tagliato le spese anche sugli investimenti che erano previsti nel Mezzogiorno”. Nemmeno l’Uil è molto d’accordo sulle proposte del ministro Calderone in materia di automotive: “Il tavolo non ha prodotto assolutamente niente”, ha affermato il segretario Pierpaolo Bombardieri. Che ha rincarato la dose: “Noi insistiamo che sia necessario che la presidenza del Consiglio si attivi. Intanto, perché servono le competenze anche degli altri ministeri. Del Mef, per capire quali sono le risorse disponibili, del ministero dell’Ambiente per capire qual è la politica energetica di questo Paese”.
Il segretario generale della Uil ha poi sottolineato come “continuiamo a insistere perché sia la presidente del Consiglio ad aprire questo tavolo e a riuscire a portare Stellantis a fare con noi un ragionamento che riguarda non solo l’Italia ma anche l’Europa”.
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