Economia

“La rigidità sull’auto costerà all’Ue mezzo milione di posti di lavoro”

di Giovanni Vasso -

ALESSANDRO SPADA PRESIDENTE ASSOLOMBARDA


La “rigidità decisionale” dell’Unione europea sull’auto motive rischiamo di pagarla a carissimo prezzo, Assolombarda “chiama” Bruxelles: se continua così rischiamo (tra le altre cose) di dire addio ad almeno 40mila posti di lavoro solo in Italia. L’intero continente, infatti, potrebbe perderne fino a mezzo milione.

Il presidente degli industriali lombardi, Alessandro Spada, ha tenuto oggi davanti ai soci dell’associazione, la sua lunga relazione. In cui ha dedicato spazio alla questione, spinosissima, dell’auto elettrica, degli obblighi imposti dall’Ue e dei rischi per l’intero comparto che discendono a causa dell’applicazione delle regole green brussellesi. “La rigidità decisionale dell’Europa non tiene conto del rischio di tagliarci fuori dalla competizione globale con le nostre stesse mani”, ha tuonato Spada. Che ha aggiunto i dati, i numeri e le cifre al suo ragionamento: “Il comparto suona una sveglia di concretezza per tutti in Europa. Pensiamo davvero di riuscire a vincere la sfida dell’elettrico davanti alla Cina? Ricordo che nel 2008 nel Vecchio Continente si produceva quasi il 31% del totale mondiale di veicoli, mentre in Cina il 13%”. Quindici anni dopo, nel 2023, le cose sono molto diverse: “L’Europa ha prodotto quasi il 19% di veicoli. La Cina il 32%. La Germania rimane il mercato estero principale per la nostra regione – con un valore totale di 20 miliardi – ma la crisi si vede: – 1,8 miliardi di euro di vendite nel 2023”. Una disfatta di dimensioni epocali: “In tanti, inascoltati, abbiamo espresso scetticismo per le modalità imposte da Bruxelles rispetto alla fine del motore endotermico” ha ricordato Spada. Che ha tuonato: “Questa non è una transizione: perché sono imposti obiettivi ambiziosi, tempi non coerenti e l’uso di una sola tecnologia, l’elettrico, per cui servono materie prime e componenti che l’Europa non possiede. Facciamo un passo avanti e diciamo chiaramente una verità: la data decisiva del 2035 non sarà rispettata”. Il prezzo da pagare, per l’ Europa, in termini di posti di lavoro nel comparto auto sarebbe altissimo e improponibile: “La transizione verso l’elettrico potrebbe mettere a rischio fino a mezzo milione di posti di lavoro. In Italia fino a 40.000 posti di lavoro in tutta la filiera al 2030 e si stima un calo di fatturato di 7 miliardi di euro per il settore della componentistica”.


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