Economia

Ue, indietro tutta sui dazi alle auto cinesi: vince la Germania

di Giovanni Vasso -


Come al solito, in Europa vince sempre la Germania: l’Ue ha deciso, accogliendo le richieste provenienti da Berlino, di abbassare i dazi sulle auto elettriche cinesi. E, nel farlo, ha concesso a Elon Musk, fino all’altro giorno nemico pubblico numero uno dell’Europa, una tariffa super agevolata del 9% sui veicoli Tesla prodotti in Cina. La Commissione ha rivisto i dazi per i principali gruppi auto cinesi: per Byd (tra i super-sponsor degli Europei di calcio disputatisi in Germania) sarà applicato al 17 per cento, per Geely (già proprietaria della svedese Volvo) al 19,3 per cento mentre per Saic (marchio MG) 36,3 per cento. Inoltre Bruxelles ha deciso di applicare un dazio del 21,3 per cento e del 36,3 per cento rispettivamente per quelle aziende che hanno risposto alle richieste dell’Ue in fase di indagine sul presunto dumping nel settore delle auto elettriche e per quelle non hanno collaborato, oltre al 10 per cento già in vigore. I dazi erano entrati in vigore il 5 luglio scorso. Tra le proteste, feroci, oltre che di Pechino, dei produttori automobilistici tedeschi e del governo di Berlino. Le nuove “tariffe” resteranno in vigore per cinque anni e saranno applicate a partire dal 4 ottobre. Insomma, chi vuole comprare un’auto elettrica aspetterà ancora qualche mese prima di farlo e, magari, beneficerà di un ulteriore sconto. La notizia è arrivata a distanza di pochi giorni da quelle rimbalzate da Washington dove, su impulso della stessa Cina, era partito un procedimento in seno all’Organizzazione mondiale del Commercio contro la scelta Ue, bollata come “protezionista” da parte delle autorità di Pechino. Così da Bruxelles tentano di salvare capre e cavoli, strizzando l’occhio a Elon Musk dopo il braccio di ferro con il povero Thierry Breton che, dallo scontro con il tycoon, è uscito stritolato e abbandonato dalla stessa Commissione.


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