Cultura & Spettacolo

Aureliano e quella mano al ferro che riunificò e restaurò l’Impero

di Redazione -


 

Il fascino di una figura del passato che non solo ha lasciato il segno del suo passaggio, nella storia, ma ha contribuito in modo importante e a scriverne un capitolo di grande valore.
Lo scrittore milanese Alberto Magnani, con una penna piacevolmente acuta e con la passione per i dettagli che tracciano una regia di eventi che ti fa passare di pagina in pagina con grande curiosità, ha pubblicato un volume dedicato al grande imperatore.
Lucio Domizio Aureliano (214 /215 – 275) apparteneva a una famiglia di agricoltori.
La sua carriera militare venne favorita dall’imperatore Valeriano e si affermò durante l’impero di Gallieno.
Il fascino di una figura del passato che non solo ha lasciato il segno del suo passaggio, nella storia, ma ha contribuito in modo importante e a scriverne un capitolo di grande valore.
Lo scrittore milanese Alberto Magnani, con una penna piacevolmente acuta e con la passione per i dettagli che tracciano una regia di eventi che ti fa passare di pagina in pagina con grande curiosità, ha pubblicato un volume dedicato al grande imperatore.
Lucio Domizio Aureliano (214 /215 – 275) apparteneva a una famiglia di agricoltori.
La sua carriera militare venne favorita dall’imperatore Valeriano e si affermò durante l’impero di Gallieno. Era di spirito pronto, d’indole impetuosa e inesorabile, tanto che i compagni d’arme gli rifilarono il nomignolo di “mano al ferro “.
Nel 270 le truppe lo acclamarono Imperatore. L’Impero pareva prossimo allo sfacelo. Aureliano riuscì nei primi tre anni a rinsaldare la compagine dello stato romano e a salvarlo e poté celebrare un trionfo (274 d. C.) dei più fastosi che Roma abbia veduto e uno dei più meritati, ricevendo il titolo di restitutor orbis (riunificatore dell’Impero).
L’opera restauratrice di Aureliano ebbe largo campo anche nella pubblica amministrazione e in particolare nella parte finanziaria. La sicurezza e gli abbellimenti di Roma, il mantenimento e l’igiene della popolazione occuparono molta parte dell’attività di questo imperatore che, inoltre, diede inizio alla costruzione di quelle mura attorno a Roma che portano ancora il suo nome.
Si legge nelle pagine del libro:
Aureliano dovette ricevere un’educazione essenziale, frequentando una scuola dove si imparava a leggere, a scrivere e a far di conto. Sappiamo di un altro Imperatore, Diocleziano, anch’egli originario della zona balcanica e di estrazione sociale molto modesta, che conosceva a memoria versi dell’Eneide. Possiamo quindi ritenere che anche Aureliano ricevesse qualche rudimento di cultura letteraria, probabilmente su testi che celebravano le virtù degli antichi e la grandezza di Roma. Il giovane dovette trarne un profondo senso di appartenenza all’Impero, l’attaccamento alla tradizione e un forte orgoglio di essere romano, sentimenti che avrebbero caratterizzato la sua azione politica.


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