Augusto Barbera nuovo presidente della Corte Costituzionale
AUGUSTO BARBERA PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Prende il posto di Giuliano Amato. Insieme al quale, negli anni passati, ha firmato il celebre manuale che ha formato generazioni di giuristi italiani. Resterà in carica fino al 21 dicembre del prossimo anno perché allora scadrà il suo novennato da giudice costituzionale. Il suo primo atto da neo presidente della Consulta è stato quello di nominare i suoi vice nelle persone dei giudici Franco Modugno, Giulio Prosperetti e Giovanni Amoroso.
Siciliano, originario di Aidone in provincia di Enna, studia a Catania dove ottiene, a trent’anni, la libera docenza in diritto costituzionale. È professore emerito a Bologna. Oltre all’insegnamento accademico, Augusto Barbera s’è dedicato anche alla politica. È stato eletto alla Camera dei deputati nelle liste del Pci e del Pds, per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994. Dal 1987 al 1992 è stato presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nonché, dal 1983 al 1985, componente della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali (Commissione Bozzi); dal 1992, è stato vicepresidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (Commissione De Mita-Iotti). Nell’aprile 1993 è stato nominato ministro per i Rapporti con il Parlamento (Governo Ciampi). È stato fra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999. È stato consigliere regionale della Regione Emilia-Romagna (dal 1980 al 1982). La nomina alla Consulta è arrivata nel 2015, su proposta del Partito democratico.
Il nuovo presidente della Corte Costituzionale si è presentato dribblando, da subito, le polemiche politiche: “Nessuno dei progetti che si sono succeduti finora credo siano in contrasto coi principi supremi della Costituzione”, ha spiegato ai cronisti Augusto Barbera che però ha avvisato: “Le
Riforme costituzionali sono come medicine. Se prendo una pillola per il mal di testa posso far male allo stomaco. Bisogna stare attenti”. Sul caso Regeni, ha affermato: “La Corte è consapevole di aver operato una sentenza eccezionale dovuta all’esigenza di rispettare la convenzione contro la tortura”. A Barbera sono arrivati, da destra e da sinistra, numerosi attestati di stima e altrettanti auspici di buon lavoro.
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