Esteri

Attacco terroristico a Gerusalemme: ucciso 12enne

di Eleonora Ciaffoloni -


Un ragazzino di dodici anni è stato ucciso seguito a di un attacco terroristico a Gerusalemme. L’autore dell’attacco è riuscito a fuggire e al momento sono in corso intense ricerche da parte delle forze dell’ordine per rintracciarlo. Come parte delle operazioni di sicurezza, l’esercito israeliano (IDF) e altre forze hanno isolato Betlemme e il villaggio di Hussan, intensificando le attività di controllo nella zona.

Nel frattempo, la situazione nella Striscia di Gaza continua a essere estremamente drammatica. La Protezione Civile ha segnalato che almeno 21 persone, inclusi numerosi bambini, hanno perso la vita a causa dei bombardamenti israeliani avvenuti nella giornata odierna. Mahmud Basal, portavoce dell’organizzazione, ha dichiarato che gli attacchi hanno colpito due abitazioni: una nei pressi del campo profughi di Nuseirat e un’altra a Gaza City. Nel dettaglio, a seguito del bombardamento di un edificio utilizzato come rifugio per sfollati vicino a Nuseirat, sono stati recuperati 15 corpi senza vita, tra cui almeno sei bambini. Più di 17 persone sono rimaste ferite. Inoltre, sei corpi di vittime di un altro bombardamento, avvenuto in un appartamento di Gaza City, sono stati trasferiti in ospedale insieme a un numero imprecisato di feriti.

Questi attacchi si inseriscono in un contesto di escalation del conflitto, con l’esercito israeliano impegnato da settimane in un’operazione nel nord della Striscia di Gaza. Le autorità israeliane affermano che tali azioni hanno lo scopo di prevenire la riorganizzazione dei militanti di Hamas, il movimento islamista palestinese. Tuttavia, le vittime civili continuano a crescere, alimentando una crisi umanitaria senza precedenti. Nella serata di martedì, un altro attacco israeliano nel nord della Striscia di Gaza aveva già causato la morte di almeno 22 persone, incluse donne e bambini, secondo i dati forniti dalla Protezione Civile.

Sul piano internazionale, poche ore prima degli attacchi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunita a New York, aveva approvato a larga maggioranza una risoluzione simbolica che chiedeva un cessate il fuoco immediato e incondizionato nella Striscia di Gaza. Tuttavia, l’appello è stato respinto sia da Israele sia dagli Stati Uniti, lasciando poche prospettive immediate di tregua.


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