Esteri

Attacco a Sumy: il Cremlino dice la sua. Trump inchioda Biden e Zelensky

di Ernesto Ferrante -


Il Cremlino ha rotto il silenzio sulle infrastrutture energetiche, il raid a Sumy e la decisione del nuovo cancelliere tedesco riguardo i missili Taurus. La proroga o meno della moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche russe e ucraine dipenderà dalla decisione del presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato all’agenzia di stampa Tass il portavoce presidenziale Dmitry Peskov. L’accordo scadrà il 16 aprile (30 giorni dall’annuncio della moratoria, il 18 marzo).

Secondo Peskov, “la moratoria non è stata sostanzialmente rispettata dalla parte ucraina. Pertanto, ovviamente, sarà necessario analizzare questi 30 giorni. Probabilmente per scambiare informazioni e considerazioni con gli americani. E poi il comandante supremo in capo, il presidente, prenderà una decisione”.

Per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump l’attacco russo a Sumy è stato “una cosa orribile”, ma anche “un errore”. “Penso che sia stato terribile. E mi è stato detto che hanno fatto un errore. Ma penso che sia una cosa orribile. Penso che l’intera guerra sia una cosa orribile”, ha detto il capo della Casa Bianca a bordo dell’Air Force One, di rientro a Washington.

Dopo la condanna del mondo occidentale, è arrivata la versione russa sull’accaduto. Il ministero della Difesa ha asserito di aver colpito con dei missili Iskander il sito dove era in corso una riunione del comando di un’unità dell’esercito ucraino nella città, il gruppo tattico operativo Seversk.

Peskov, durante un briefing con i giornalisti, ha specificato che “il nostro esercito colpisce solo obiettivi militari e legati all’ambito militare”.

Nell’azione “mirata” sono rimasti uccisi “più di 60 militari delle forze armate ucraine”, laddove il bilancio “ufficiale” delle vittime, è di 34 morti civili, fra cui due bambini, e 119 feriti.

Per i russi, l’Ucraina “continua a usare la popolazione come scudi umani, posizionando installazioni militari o organizzando eventi con la partecipazione di militari nel centro di una città densamente popolata”.

Duro il messaggio indirizzato alla Germania, intenzionata a dare il via libera alla fornitura di missili Taurus a Zelensky. A proporre il superamento della posizione di Scholz è stato il cancelliere in pectore Friedrich Merz. Merz “sostiene diverse misure che possono condurre e condurranno inevitabilmente a una nuova escalation della situazione in Ucraina”, ha avvertito il portavoce russo.

La guerra in Ucraina continua ad alimentare un forte dibattito negli Usa, con i “dem” che cercano di scaricare le responsabilità. Trump, sulla sua piattaforma Truth Social, ha attaccato pesantemente il suo predecessore: “Il presidente Zelensky e Joe Biden il corrotto hanno fatto un lavoro assolutamente orribile nel permettere che questa tragedia iniziasse. C’erano così tanti modi per impedirlo sin dall’inizio. Ma questo è il passato. Ora dobbiamo farla finire, e in fretta. che tristezza!”.

“La guerra tra Russia e Ucraina è la guerra di Biden, non la mia. Sono appena arrivato, e durante i miei quattro anni di mandato non ci sono stati problemi nel prevenirla”, ha aggiunto il tycoon nel post, per poi sottolineare l’azione diplomatica condotta “con impegno per far cessare morte e distruzione”.

“Se le elezioni presidenziali del 2020 non fossero state truccate, e lo sono state, in molti modi, quella terribile guerra non sarebbe mai avvenuta”, ha concluso il leader repubblicano.


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