Esteri

Attacco a Hezbollah. Si fa largo la pista dell’esplosione delle batterie

di Ernesto Ferrante -


Con il passare delle ore stanno emergendo nuovi particolari sul cyber raid attribuito al Mossad in Libano e Siria. Pesante il bilancio: circa 12 morti e un numero altissimo di feriti, arrivato a quota 4mila. La tv saudita al Hadath ha riferito che “circa 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati in seguito all’esplosione dei loro cercapersone in Libano e a Damasco”. Molti altri hanno riportato dita mozzate, lesioni alla testa e profondi tagli al torace.

Due sono le piste che l’intelligence del partito di Dio. La prima è che un lotto di “pager” sia stato armato con piccole cariche di esplosivo attivate successivamente da un timer o dall’invio di un segnale codificato. La seconda è che gli specialisti delle Forze armate israeliane abbiano fatto surriscaldare a distanza, attraverso un malware, le batterie agli ioni di litio, causandone la successiva esplosione, sebbene alcuni esperti sostengano che “il danno causato sia stato troppo ampio”. Fondamentale è capire chi li abbia fabbricati realmente, prima di “immetterli” nella catena di fornitura che è stata infiltrata.

Gli Ar-924 utilizzati dai militanti sciiti sono stati prodotti da Bac consulting Kft, con sede a Budapest. “Secondo l’accordo di cooperazione, autorizziamo Bac a utilizzare il nostro marchio per la vendita di prodotti in regioni designate, ma la progettazione e la produzione dei prodotti sono di esclusiva responsabilità di Bac”, ha precisato Gold Apollo nella sua nota. Il presidente e fondatore della società taiwanese Hsu Ching-Kuang ha dichiarato, in un briefing con i media, che la sua azienda ha allo stato da tre anni un accordo di autorizzazione all’utilizzo del suo marchio con la compagnia magiara.

Una versione che è stata smentita dalla Bac Consulting. Cristiana Barsony-Arcidiacono, ad della società, al giornale online ungherese Telex.hu ha ammesso di aver collaborato con Gold Apollo, ma ha negato di aver prodotto materialmente i “pager”. “Non sono stata io a fabbricare i cercapersone, ha detto al giornalista del sito ungherese, sono solo una mediatrice. Credo abbiate frainteso questa cosa”.

L’emittente Sky News Arabia ha citato fonti secondo cui l’attacco su larga scala è stato possibile perché l’agenzia di spionaggio del Mossad è entrata in possesso dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah in tempo utile per apportare le modifiche. Gli informatori sostengono che sia stata posizionata una quantità di Tetranitrato di pentaeritrite (Petn), un materiale altamente esplosivo, sulle batterie degli Ar-924, per poi farli saltare in aria aumentando la loro temperatura da lontano.

Per Al Jazeera il peso dell’esplosivo inserito era inferiore a 20 grammi e i cercapersone trasformati in ordigni erano stati importati cinque mesi fa.

Israele ha comunque smentito di essere dietro la strage. Lo stesso ufficio di Benjamin Netanyahu ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Topaz Luk, ex portavoce del premier, che in un post su X, poi cancellato, alludeva al coinvolgimento di Tel Aviv.


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