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Atalanta-Lecce in campo tra le polemiche, la maglia in memoria di Fiorita: “Nessun valore, nessun colore”

di Roberta Rizzo -


Il clima che ha accompagnato Atalanta-Lecce al Gewiss Stadium è stato teso e carico di rabbia. Il motivo è la gestione, giudicata scandalosa, della Lega Serie A dopo la morte improvvisa di Graziano Fiorita, storico massofisioterapista del Lecce, scomparso a soli 38 anni durante il ritiro con la squadra. Invece di un rinvio, la Lega ha posticipato il match di appena 48 ore, come se il lutto di un uomo fondamentale per la squadra valesse meno di una banale questione di calendario.

La risposta del Lecce è stata dura ma dignitosa: la squadra si è presentata in campo indossando una maglia bianca, priva di colori, loghi e sponsor, con la scritta “Nessun valore, nessun colore”, un gesto forte per denunciare la mancanza di rispetto subita. Durante il riscaldamento, i giocatori hanno omaggiato Fiorita con una maglietta dedicata. Dal settore ospiti è stato esposto un grande drappo nero, mentre la tifoseria bergamasca ha solidarizzato con striscioni durissimi contro la Lega, come “La morte non è uguale per tutti” e “Lega Italiana Vergogna!”. Non sono mancati nemmeno i fumogeni lanciati in campo a testimoniare il clima infuocato.

La partita, inevitabilmente secondaria rispetto al dramma umano vissuto, si è conclusa sull’1-1, ma il risultato sportivo è passato in secondo piano rispetto alla polemica. In un comunicato ufficiale, il Lecce ha espresso tutto il suo sdegno, parlando di “valori calpestati” e accusando apertamente la Lega di adottare due pesi e due misure: in altri casi, in presenza di club più blasonati o di figure più note, si erano prese decisioni ben diverse, più rispettose e attente.

Il comunicato del Lecce prima del match con l’Atalanta

L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

La causa del decesso

Secondo l’autopsia, Graziano Fiorita è morto per un infarto. La sua salma rientrerà a Lecce martedì 29 aprile: la camera ardente verrà allestita allo stadio Via del Mare, con apertura al pubblico dalle 10:30 alle 18:30, mentre il funerale si svolgerà il giorno successivo nella Parrocchia Santa Famiglia di Copertino.

Il Lecce, pur rispettando il regolamento, ha voluto rimarcare come la vera onorificenza per Graziano non sarebbe stata la fuga dalle responsabilità o la scelta di non giocare, ma la denuncia ferma di un sistema che ha dimostrato, ancora una volta, di piegarsi solo al peso dei “grandi nomi”, calpestando il dolore di chi conta meno.


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