Cronaca

Assolto Zuncheddu dopo 32 anni di carcere. In Italia un innocente in galera ogni 8 ore

di Angelo Vitale -


Dopo la richiesta della Procura generale della Corte di Appello di Roma, esito scontato e assoluzione “per non aver commesso il fatto” per Beniamino Zuncheddu, l’ex allevatore di Burcei che si è sempre proclamato innocente, pur condannato all’ergastolo, di essere l’autore della strage di Sinnai nel Cagliaritano avvenuta l’8 gennaio del 1991 e nella quale morirono tre pastori. Zuncheddu dopo 32 anni di carcere, era stato liberato il 25 novembre scorso proprio dai giudici della Capitale che avevano accolto la richiesta di sospensione della pena.

Con la decisione dei giudici Zuncheddu, ieri sera in aula alla lettura della sentenza, torna libero dopo 33 anni di carcere. All’udienza dello scorso 14 novembre Luigi Pinna, il superstite della strage, aveva ammesso che il poliziotto che allora conduceva le indagini gli mostrò la foto di Zuncheddu indicandolo come il colpevole.

“È la fine di un incubo”, le prime parole di Zuncheddu, dopo la sentenza accolta in aula da applausi di amici e familiari dell’ex allevatore.

“Siamo stati i primi, esattamente due anni fa, a far conoscere il caso Zuncheddu ai grandi media, intervistando sui nostri canali social lui e il suo legale, l’avvocato Mauro Trogu. Ecco perché siamo doppiamente felici e orgogliosi per la revoca della sentenza che lo aveva condannato all’ergastolo per un triplice omicidio mai commesso”. Lo affermano Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, giornalisti e fondatori dell’associazione Errorigiudiziari.com, presenti ieri sera in Corte d’appello a Roma per seguire il processo di revisione.

“Nella sua giornata più bella, Beniamino Zuncheddu conquista il primato più triste: diventa il protagonista del piú lungo errore giudiziario della storia repubblicana. Quasi 33 anni dietro le sbarre – spiegano – 12mila giorni di privazioni, sofferenze, dolore, lontananza dai suoi cari e dalla sua vita. Gli stessi orrori che hanno vissuto Melchiorre Contena (29 anni in carcere senza colpa), Giuseppe Gulotta (22 anni) Angelo Massaro (21 anni), Pietro Melis (18 anni)”.

“Secondo i nostri archivi – spiegano – negli ultimi 32 anni le vittime di errori giudiziari e ingiusta detenzione sono state complessivamente 30.778. Ogni giorno in Italia finiscono in carcere 3 persone innocenti, una ogni 8 ore. E per risarcirle lo Stato ha già speso 933 milioni di euro, al ritmo di 55 euro al minuto”.


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