Assalto ai gioielli italiani: Nord Est in mano ai fondi
Prosegue l’assalto dei fondi d’investimento alle industrie del Nord Est, ma non solo. L’ultima in ordine di tempo a cambiare proprietà è stata la Fis di Montecchio Maggiore, nel Vicentino, azienda leader a livello globale nella produzione di principi attivi per farmaci, acquistata dal fondo americano Bain Capital per 1,3 miliardi di euro dopo un’asta con altri pretendenti. Reduce dal miglior bilancio di sempre, con ricavi di poco inferiore ai 700 milioni di euro, e un ebitda del 16% a 105 milioni (numeri migliorati nel primo semestre 2023), la “Fabbrica Italiana Sintetici” fino a qualche giorno fa di proprietà della famiglia Ferrari (i cugini Giampaolo, Alessandro, Andrea Cappellato, Alberto, Antonella e Cecilia), in previsione di un passaggio generazionale che avrebbe potuto creare problemi visto l’allargamento della famiglia è stata oggetto di una classica operazione di acquisizione e fusione (M&A nell’acronimo inglese) visto che è stata ceduto l’intero pacchetto azionario.
La crescita delle industrie del Nord Est
Prosegue a tappe forzate la stagione delle operazioni di fusione e acquisizione da parte dei fondi gran parte dei quali stranieri. Non mancano comunque anche gli esempi italiani, come il caso di Ambienta SGR SpA, uno dei più grandi asset manager italiano focalizzato sulla sostenibilità ambientale che ha rilevato nel 2022 Calpeda SpA di Montorso (Vicenza), produttore mondiale di pompe, motori e sistemi per il ciclo integrato dell’acqua. Tuttavia le operazioni di fusione e acquisizione di imprese italiane, e in particolare venete, si sono intensificate negli ultimi anni. A Nordest le operazioni di M&A, come informava un rapporto di Adacta e Equita, furono 210 in tutto il 2021, quindi il 20% del totale delle operazioni italiane, “con una crescita rispetto al dato prepandemico del 39%, più del corrispondente valore nazionale pari ad un incremento nello stesso periodo del 35%”, così come il 2022 e il 2023 fino adesso ha mantenuto un trend piuttosto sostenuto. Non sempre avviene come affermano numerosi studiosi della piccola e media impresa che “la crescita dimensionale e organizzativa di una parte delle imprese è la condizione necessaria per assicurare la capacità competitiva delle stesse e per sostenere lo sviluppo dell’intero sistema imprenditoriale”, proprio perché spesso con lungimiranza si prevengono potenziali “guerre” familiari di successione optando per la remunerativa vendita. Come sempre bisognerebbe analizzare caso per caso.
Gli esempi dal Veneto
Sempre nel Vicentino, nella Valle dell’Astico tra Cogollo, Velo e Arsiero, negli ultimi anni abbiamo assistito alla vendita ai fondi statunitensi Carlylie e KPS Capital Partners rispettivamente della Forgital, appartenente alla famiglia Spezzapria, per 1 miliardo di euro e della Siderforgerossi Group spa. Ma analoghe operazioni sono state condotte anche nel distretto della concia, quando il fondo NB Renaissance Partners ha rilevato la maggioranza di Rino Mastrotto Group di Trissino oppure quando il gruppo conciario Pasubio, leader nel segmento automotive di fascia alta, aveva ufficialmente cambiato proprietà passando dalla famiglia Pretto agli inglesi di CVC Capital Partners, quindi al fondo francese PAI Partners. Ma simili operazioni hanno tenuto banco in numerosi altri settori, come ad esempio l’acquisizione da parte dei tedeschi di All4Labels Global Packaging Group, società nel portafoglio del fondo Triton V, leader a livello internazionale nella produzione di etichette e pioniere nella stampa digitale, delle società GPS Label e Rotomet di Schio dalla famiglia Grotto e da Andrea Cerisara. Dallo studio di Adacta Advisory per il Nord Est emerge come dal 2019 al 2022, su complessive 572 operazioni il ruolo dei private equity è stato del 41% mentre il rimanente è di gruppi industriali. Paolo Masotti, ad di Adacta Advisory, ha sottolineato che “i gruppi che avrebbero la capacità di agire con operazioni di consolidamento sono attorno ai 4 mila e di questi potrebbero essere attivi almeno il 30%, dunque 1200 società”.
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