Aspiranti medici: quale futuro? La doppia sfida del nuovo test
di UGOLINO LIVI
Si è da poco conclusa la prima sessione del nuovo test di ammissione a Medicina, svoltosi tra il 13 e il 22 aprile, cui erano iscritti ben 72.450 studenti. Per questa occasione ha debuttato il nuovo TOLC Med (Test On Line Cisia), così come previsto dalla riforma Messa, che stabiliva doversi tenere nei mesi di Aprile e Luglio di ogni anno (la prossima tornata sarà tra il 15 e il 25 Luglio). Per la prima volta hanno avuto accesso alla prova gli studenti iscritti all’ultimo e penultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, oltre ai già diplomati, dando così la possibilità di ripetere il test fino a quattro volte a partire dal quarto anno di scuola in poi, lasciando al candidato la facoltà di scelta del punteggio migliore con cui partecipare alla selezione nazionale. Il TOLC consiste in una serie di 50 quesiti, distribuiti in quattro sezioni (7 di comprensione del testo e conoscenze acquisite, 15 di biologia, 15 tra chimica e fisica, 13 di matematica e ragionamento) cui rispondere in 90 minuti. Il punteggio finale sarà la somma aritmetica dei punti conseguiti (1 punto per ogni risposta esatta, meno 0.25 per ogni errata e 0 per ogni omessa) moltiplicato per un coefficiente chiamato di “equalizzazione” onde omogeneizzare test diversi per difficoltà.
I posti messi a bando per il nuovo anno accademico 2023-24 sono per Medicina 14.787, numero provvisorio destinato ad aumentare del 20-30% fino a circa 19mila, se quanto proposto dal Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, e condiviso dalla Conferenza dei Rettori, sarà sancito dall’accordo sui fabbisogni nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni entro questo 30 aprile. Al numero definitivo di posti si dovranno sommare altri mille circa dei corsi di laurea in lingua inglese, le cui prove di accesso avranno luogo seguendo diverso calendario. L’aumento dei posti segue un trend che ha portato al loro raddoppio nell’arco degli ultimi 15 anni, passando da circa 7.400 posti del triennio 2005-2007 a circa 14.000 in quello 2020-2022, con un sostanziale allineamento tra richieste dalle Regioni, in base alla previsione dei fabbisogni e offerta formativa delle Università in base alle risorse disponibili assegnate. Il numero dei laureati in Medicina e Chirurgia corrisponde generalmente al 95% degli iscritti originali, in qualche caso incrementato dai ricorsisti, cioè quelli iscritti in sovrannumero e da un piccolo plotone di laureati all’estero rientrati in Italia dopo la laurea. Se anche a luglio si confermasse un numero di iscritti equivalente a quello di aprile – anche se le aspettative sono per un numero maggiore – il rapporto tra aspiranti medici e posti disponibili scenderebbe ad un valore inferiore a cinque (un candidato su cinque avrebbe la possibilità del posto), mai così basso da quando esiste la prova di accesso a Medicina e lontano dai valori di 10 e 11 degli anni 2007-2010.
Volendo entrare più in dettaglio nei numeri, il 70% degli iscritti alla prova di aprile erano donne, a conferma della preponderanza femminile ormai da anni caratteristica dei corsi di laurea in Medicina, che si riflette poi nell’esercizio professionale, dove le donne medico rappresentano già il 56%, quasi il doppio degli uomini nella fascia di età inferiore ai 40 anni. Questa maggiore attrazione delle studentesse per il corso di laurea in Medicina non è facilmente spiegabile (innata sensibilità e istinto protettivo? Spirito di sacrificio e desiderio di competizione? Tendenza a raccogliere nuove sfide? Oppure semplicemente, occupano spazi lasciati liberi dagli uomini, che tendono a previlegiare lauree e professioni più appetibili e meno faticose da raggiungere, più remunerative dal punto di vista economico e più apprezzate per la qualità di vita), ma è un fenomeno diffuso a molti paesi europei. Ciò imporrà inevitabilmente una doverosa riorganizzazione del sistema sanitario e un diverso approccio culturale, introducendo una maggiore flessibilità oraria, una compatibilità differenziata della turnistica e una differenziazione di compiti e ruoli. Altro dato interessante è che dei 72.450 iscritti, solo 27.625 erano studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie, mentre 16.192 erano quelli del quarto anno e ben 28.633 quelli già in possesso di un diploma o di una laurea o iscritti ad altri corsi, per lo più “ripetenti”. Se al numero totale degli iscritti sottraessimo gli studenti del quarto anno avremmo un numero di candidati inferiore di 10mila unità rispetto all’anno precedente quando il test di ammissione si era tenuto in un’unica data. Bisognerà comunque attendere la sessione di luglio per capire se la laurea in Medicina stia perdendo il suo tradizionale appeal tra i giovani. Va da sé che questa nuova procedura incoraggi alla partecipazione anche gli indecisi, i meno convinti, con l’idea che tentare non costa nulla e cimentarsi con certe materie può anzi dirimere perplessità e aspettative. Secondo un sondaggio condotto da AlphaTest, società specializzata nella preparazione ai test d’ingresso, i candidati promuovono a pieni voti le nuove procedure per il minore stress patito, in quanto consapevoli di avere più opportunità di prova.
Ma come è andato il nuovo test Medicina 2023? Alcuni docenti di AlphaTest l’hanno provato e giudicato impegnativo, ma meno nozionistico del passato, equilibrato nelle difficoltà delle diverse materie e pensato per ben testare preparazione, impegno e intelligenza dei candidati. Secondo un altro sondaggio, fatto da Skuola.net subito dopo la prova, ha evidenziato come il 50% abbia trovato la prova “molto difficile” e uno su quattro “abbastanza difficile”, ma complessivamente giudicata affrontabile. Solo un candidato su cinque ha trovato un livello di difficoltà superiore alle aspettative, oltre la metà ha ritenuto eccessivo il tempo a disposizione. La materia che ha messo più in difficoltà gli studenti è stata Biologia, a seguire Chimica e Fisica. Il 43% ripeterà la prova a luglio qualsiasi sia stato l’esito di aprile, viceversa una percentuale simile solo se il punteggio ottenuto sia stato troppo basso. Uno su dieci non si sottoporrà ad una nuova prova avendo compreso che Medicina non era la scelta giusta per lui. I risultati del test di aprile saranno disponibili entro i primi giorni di maggio ed entro il 24 agosto il candidato dovrà fare domanda di inserimento del punteggio scelto nella graduatoria nazionale (che sarà pubblicata il 5 settembre) attraverso il portale CINECA. Si concluderà così questo nuovo capitolo del concorso di ammissione a Medicina, più apprezzato per struttura dei contenuti e metodologia di gestione.
Non si fermeranno certo le polemiche e discussioni tra i fautori di un accesso libero per tutti e quelli che ritengono imprescindibile un accesso programmato e quindi a numero chiuso.
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