C’è una terribile epidemia negli Stati Uniti, dilagante e inarrestabile: ogni giorno almeno 300 persone muoiono per overdose da fentanyl, un oppioide sintetico. Nel 2022 sono stati 106mila i decessi accertati e quest’anno il fenomeno ha raggiunto picchi così preoccupanti che ora l’amministrazione Biden è stata costretta a chiedere al Congresso 1,55 miliardi di dollari. Un pacchetto di finanziamenti per combattere la crisi su diversi fronti e che servirà in gran parte a contrastare la piaga del fentanyl, il potente antidolorifico prescritto con ricette mediche regolari, che però crea una forte dipendenza e spinge sempre più americani a rivolgersi al mercato nero.
Ed è per strada che gli spacciatori vendono le dosi più letali, che stanno portando alla morte tantissimi giovani. Per allungare il fentanyl, fornito dai cartelli messicani a un costo elevato, la sostanza viene “tagliata” con altre droghe più economiche, come la xilazina, un tranquillante utilizzato per sedare gli animali, venduto a sei dollari al chilo sui siti web cinesi. Si chiama “tranq dope”, il narcotico della tranquillità, ed è soprattutto questo che la Casa Bianca vuole fermare. I fondi verranno destinati alla sanità e alla sicurezza.
Il piano prevede l’acquisto di macchine all’avanguardia in grado di rilevare gli oppioidi, che verranno impiegate per il rafforzamento dell’attività di controllo al confine meridionale degli Stati Uniti, da cui entra gran parte della fornitura. L’amministrazione Biden punta a chiedere non solo più controlli alle frontiere al Messico, ma anche la collaborazione della Cina per il contrasto delle imprese criminali transnazionali con base nel Gigante asiatico. Un’impresa ardua, viste le difficili relazioni tra Washington e Pechino.
Sul fronte sanitario, tra l’altro, è attesa una stretta sui medici, per ridurre gli eccessi delle prescrizioni di oppiodi, e un allargamento delle maglie sulla vendita del naloxone, il farmaco che può invertire gli effetti di un’overdose. Il programma prevede infine di aumentare il numero di pazienti ammessi al trattamento di recupero da tossicodipendenza della sanità pubblica e di ampliare la durata della disintossicazione per periodi più lunghi. Una goccia nel mare del Paese che abusa di antidolorifici.