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Arriva il Bagna Cauda Day da novembre a febbraio in tutto il mondo

di Giorgio Brescia -


Arriva il Bagna Cauda Day, sarà festeggiato ovunque celebrando il piatto nato dalla tradizione piemontese e noto in tutto il mondo, da New York al Giappone e anche kin Cina. La più grande bagna cauda collettiva al mondo è programmata negli ultimi due weekend di novembre e dal 29 gennaio al 2 febbraio 2025 con la Bagna della Merla. Una Carovana della Bagna Cauda partirà dalla Liguria per Asti dove si accende il “fujot” olimpico il 23 novembre. Sarà celebrata in più di 170 locali tra ristoranti, cantine storiche, agriturismo, con una disponibilità di oltre 48 mila posti a tavola. Una iniziativa promossa per il dodicesimo anno dall’Associazione culturale Astigiani che ne destina gli utili a favore di concrete azioni di solidarietà. Quest’anno con una novità: non più due, ma tre fine settimana: 22, 23, 24 novembre e 29-30 novembre e 1° dicembre, a cui si aggiunge la Bagna della Merla 29-30-31 gennaio e 1°-2 febbraio 2025.

La manifestazione, diffusa in tutto il Piemonte, in Valle d’Aosta e Liguria conta anche significative presenze all’estero. Sara per esempio la Pezzana family a profumare Londra: Silvio Pezzana, originario di Conzano, preparerà con il fratello Alessio e la moglie Pippa una bagna cauda come Dio comanda nella sua casa di Hackney a Londra, aperta agli amici nel week end del 30 novembre. In Cina, invece, primo Bagna Cauda Day al ristorante Noi Mediterraneo a Wuhan dell’astigiana Roberta Menin. A Shanghai si festeggia con l’Associazione Piemontesi di Shanghai, guidati dall’avvocato Adriano Zublena, con una Bagna Cauda tradizionale “Come Dio comanda” il 30 novembre.

Bagna Cauda all’aperitivo al Bar B – Basta Pasta’s di New York, mentre il Giappone raddoppia: lo chef Yuji Hayashi la proporrà nei suoi due ristoranti The Momentum by Porsche e Tanta Roba di Tokyo. New entry l’Osteria Pomo d’Oro di Budapest che festeggerà con una sontuosa bagna cauda sabato 1° febbraio l’investitura dei nuovi cavalieri dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei vini d’Alba. Prima volta anche in Slovacchia, a Bratislava, nel ristorante Café Cortellazzi Food & Beverage e nel ristorante I Tre Somari che partecipa alla Bagna della Merla, dal 29 gennaio al 2 febbraio. E quest’anno, anche in Burundi si rinnova il rito: sarà Elisabetta Pietrobon, Ambassador of the European Union, a portare la bagna cauda nello stato africano.

Un nuovo evento arricchirà questa edizione: una carovana di auto storiche che partendo della Liguria e risalendo il Col di Nava arriverà in Piemonte a portare – come Re magi – gli ingredienti “forestieri” della bagna cauda: l’olio nuovo di olive taggiasche appena frante e le acciughe del Mar Ligure con ,l’aggiunta dell’aglio di Vessalico.

Sabato 23 novembre, sulle tracce di una delle antiche vie del sale, un gruppo di auto d’epoca del Camea club di Asti, con il supporto di Asti Energy, partiranno invece da Badalucco, uno dei paesi della Valle Argentina, tra le capitali dell’olio ligure, famosa per i suoi ponti medioevali. Da piazza Marconi a Badalucco, paese dello storico oleificio Roi, la carovana, salutata dai liguri dopo la consegna simbolica di olio, acciughe e aglio salirà i tornati del Col di Nava scendendo poi in Piemonte lungo la Valle del Tanaro. Prima di arrivare ad Asti passerà da Nizza Monferrato per fare “provvista” di cardi gobbi, verdure regina di ogni bagna cauda e di barbera nella Cantina del Nizza. Alle 17,30 è previsto l’arrivo in piazza Libertà ad Asti dove è stato allestito una grande fujot (il fornelletto tipico della bagna cauda) che sarà acceso a mo’ di braciere dall’atleta olimpica Alice Sotero, la pentatleta che ha rappresentato per due volte l’Italia ai giochi di Tokyo e di Parigi.

La bagna cauda è un piatto della tradizione e della convivialità diffuso nel mondo ovunque vi siano piemontesi. Un intingolo caldo di olio, acciughe e aglio che accoglie ogni tipo di verdura dell’orto, “pucciate” nel fujot e accompagnate da pane e vino. Ci sono i cardi, ma anche i cavoli, le rape, la biarava rossa, le patate e le cipolle bollite, i porri e topinambur etc. Un ricordo di quando accompagnava gli inverni di decine di generazioni contadine, un rito antico tornato attuale con l’aggiunta di un ingrediente: l’ironia.


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