Arranca la transizione nel terziario
Carlo Sangalli, presidente Confcommercio
La transizione ecologica delle imprese, nonostante una manovra europea e nazionale ormai avviata da anni, fatica ancora ad affermarsi. Una considerazione che emerge dai dati raccolti da Confcommercio in occasione del varo di Imprendigreen, un’iniziativa per la sostenibilità, varata in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa ed Enea e con il patrocinio del Mase, che punta ad affiancare il terziario.
Dal comparto, emergono i numeri reali dell’impegno fin qui svolto e pure la percezione della transizione all’interno delle aziende. Da essa, molte ombre, se non il riflesso concreto di una difficoltà a fare, nonostante le buone intenzioni.
Investimenti nel green in in oltre il 50% delle imprese, quelle che hanno tra i 7 e i 15 dipendenti. Le più piccole, invece, incontrano ostacoli.
“Costi e burocrazia ancora non aiutano a fare il grande salto”, registra l’associazione guidata da Carlo Sangalli. Alti i costi per il 40% delle imprese, il 25% lamenta eccesso di burocrazia e norme di difficile comprensione e interpretazione.
Il 32% adotta comportamenti sostenibili (soltanto?) perché conviene, il 27,8% lo fa anche per un miglioramento della reputazione verso clienti e fornitori. Al green crede il 90% dei giovani imprenditori. In generale, il 60% degli intervistati lo fa non solo per rispondere alle richieste esterne, ma per convinzione.
Scendendo nei concreti investimenti svolti, ancor più evidente uno scenario di imprese ancora come in attesa di un orizzonte non indispensabile. Solo il 40% delle imprese ha provveduto a installare macchinari e impianti per la riduzione energetica, solo 13 imprese su 100 hanno scelto l’isolamento termico degli edifici o la realizzazione di edifici a basso consumo energetico, solo 1 su 10 ha sostenuto la spesa senza incentivi. Bassi i numeri dell’impegno (la stessa Confcommercio lo definisce “marginale”) nella produzione di energia da fonte rinnovabile elettrica (7,2%) o termica (4,4%) e nella realizzazione di impianti di cogenerazione, rigenerazione e per il recupero di calore (2,8%). Eppure “speso” a fronte di incentivi ottenuti.
Ancora poco diffuse le azioni a supporto della mobilità sostenibile: solo 4,8 imprese su 100 hanno acquistato automezzi elettrici o ibridi.
Sull’acqua, risorsa da anni indissolubilmente legata alla sua carenza, il terziario è diviso a metà: 5 imprese su 10 hanno adottato interventi per contenere prelievi e consumi di acqua, soprattutto quelle dei servizi e quelle di minori dimensioni.
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