musica

Arena di Verona: protagonista della stagione l’Aida “di cristallo”

di Redazione -


di GIOSUÈ CALANDRINO
Anche quest’anno Fondazione Arena di Verona ci entusiasmerà con ben 50 serate che si svolgeranno dal 14 giugno al 7 settembre. Sebbene AIDA sarà protagonista indiscussa in Arena, (pensate che il capolavoro di Verdi raggiunge la sua 750esima sera in anfiteatro), il programma prevede: Aida in versione “di cristallo” e in versione 1913, Turandot, Il Barbiere di Siviglia, Carmen, La Bohème, Tosca, e i vari gala/concerts, Roberto Bolle, IX Sinfonia di Beethoven, Placido Domingo, Viva Vivaldi, Carmina Burana e il Ballet al Teatro Romano.
Aida prevede ben due allestimenti del capolavoro verdiano: il primo, inscena per 10 rappresentazioni fino al 1° agosto, è la versione “di cristallo” firmato per il 100° Festival dal visionario regista Stefano Poda, che è anche scenografo, costumista, coreografo e lighting designer, nonché artista insignito quest’anno del prestigioso Premio Abbiati.
Questa produzione è stata definita “di cristallo”, per il grande impatto visivo sul bimillenario anfiteatro areniano, in cui valorizza le linee originali con inediti effetti di luce, raggi laser, in un grande palcoscenico trasparente, animato su diverse altezze e una ricca simbologia che, tanto per i costumi quanto per l’attrezzeria. Poda riesce ad unire in modo originale, elementi dell’Antico Egitto, arte contemporanea, alta moda, ammiccando alle creazioni di Capucci, Hirst e Rabanne. Centinaia di mimi, figuranti e danzatori si uniscono agli artisti in palcoscenico per dare vita all’umanità in conflitto che vede nemici egizi ed etiopi, in una guerra che segna per sempre l’amore contrastato fra Aida e Radames, tra preghiere, riti e trionfi e facendo vivere momenti di intensa emozione. Quando il pubblico è commosso fino al trionfo, dice Stefano Poda, il successo diventa virale. L’opera assume il significato di sfondamento delle barriere, al punto, che il pensiero entra in contatto con la musica.
Il maestro Marco Armiliato che dirigerà sei serate di Aida di “cristallo”, in conferenza stampa non esita a manifestare in modo viscerale, la propria gioia nel definire questa lirica una grande avventura di genialità, di colori, di intimità e di grandezza. Il suo debutto, in questa opera verdiana dal tema intramontabile, gli suscita un entusiasmo ed una tale emozione da non riuscire a trattenerla, pensando al momento di dirigere quest’opera in questa magica Arena.
Quest’anno ne sono certo, in Arena vivremo momenti di grande lirica e di grandi spettacoli, ricordo che ricorre anche il centenario della morte di Puccini e non a caso vedremo e ascolteremo ben tre delle sue straordinarie opere: Turandot con la regia del grande Zeffirelli, La Bohème con il nuovo allestimento firmato da Alfonso Signorini e Tosca con la regia di Hugo De Ana.
Mi chiedo se questa opera, firmata in questa versione e rappresentazione, possa essere divisiva… lascio a voi la sentenza.
M mi auguro e spero proprio, visto i momenti di guerra che il mondo sta attraversando, che il futuro ci consenta di essere divisivi solo nella musica, nella recita, nel canto e nell’arte.


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