Politica

PRIMA PAGINA-Archiviata la pratica della Consulta resta lo scoglio Rai

di Giuseppe Ariola -


Il commento sull’accordo tra i partiti del nuovo giudice della Consulta Roberto Cassinelli

Dopo la fumata bianca, la frase di rito: “Habemus papam”. La cornice non è quella di piazza San Pietro, ma il Transatlantico di Montecitorio, dove i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, uscendo dall’Aula, hanno salutato così l’elezione dei nuovi quattro giudici della Corte Costituzionale. In realtà, più che un Conclave quello del Parlamento in seduta comune è stato un parto lungo e travagliato che ha consentito di ricostituire il plenum della Consulta solamente dopo 460 giorni, oltretutto all’ultimo momento. L’accordo tra maggioranza e opposizione sui nomi di Francesco Saverio Marini, Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli e Roberto Cassinelli è stato infatti sugellato solamente ieri mattina, quando mancava poco all’inizio della seduta comune convocata alla Camera. Che l’intesa fosse vicina era apparso chiaro negli ultimi giorni, ma le ultime riserve, soprattutto in casa Forza Italia, sono state sciolte soltanto nella notte tra mercoledì e giovedì. Poi, la svolta con la comunicazione del nome dell’ex parlamentare azzurro Roberto Cassinelli. A confermare le tempistiche è lo stesso diretto interessato che parlando con L’identità ha ricordato come “negli ultimi tempi sono circolati tantissimi nomi, tra i quali anche il mio. Ma la conferma mi è arrivata solo alla fine, in mattinata, poco prima del voto”. Il nuovo giudice della Consulta ha parlato del nuovo incarico come di “una grande responsabilità e un grande onore per il quale ringrazio le forze politiche che hanno indicato il mio nome e sostenuto la mia candidatura”. Circa la situazione di impasse che è si era venuta a creare, Cassinelli tiene a precisare che “lo stallo non l’ho sbloccato io, l’accordo è stato raggiunto dalle forze politiche. Per quanto mi riguarda – ha poi aggiunto – sono soddisfatto che il risultato numerico è stato eccellente, a conferma che l’intesa ha tenuto. Tutti e quattro abbiamo ottenuto sostanzialmente lo stesso numero di voti”.

Intesa che, invece, ancora manca su un altro delicato dossier, quello della presidenza Rai, con Forza Italia che insiste sul nome di Simona Agnes e l’opposizione che continua rispedirlo al mittente. L’auspicio è che alla fine si possa trovare una soluzione che, come accaduto per la Corte Costituzionale, ha visto tutti i leader politici, da Giorgia Meloni a Elly Schlein, salutare con soddisfazione l’accordo raggiunto. Uno schema invocato anche da Mariastella Gelmini. La strada che porta al vertice di viale Mazzini sembra però ancora in salita.


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