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Aquamarina, il mare che bagna una Roma golosa

di Nicola Santini -


Quando il mare va in città sono racconti, storie di pescatori e marinai, avventure tra le creste spumeggianti delle onde e nel fondo degli abissi, leggende di balene e marosi. Intrighi tra pesci volanti e squali. Granchi fatati e cavallucci che sembrano un cartoon.
E’ la grazia di una stella marina. E’ il rosso acceso di un ramo di corallo nel grande blu, come evoca il frontespizio del menu.
Insomma, quando il mare va in città è fantasia soprattutto. Magari letteratura.
E un ambiente “letterario” per certi versi è anche quello di Aquamarina all’Umiltà 36 che si racconta attraverso una libreria dedicata al mare con poesie, fiabe, racconti. Ma anche grandi conchiglie, oggetti d’arte, dipinti, tracce di viaggio. Tanto che all’entrata del nuovo ristorante Aquamarina all’interno dell’hotel Umiltà’ 36 in via dell’Umiltà a Roma campeggia un ghepardo, scultura riportata a casa da un lungo viaggio. Citazione di gusto coloniale e della sua natura poetica. Un invito a lasciarsi andare ai suoi colori, ai profumi. A sognare mari lontani, perdersi tra flutti di cui pare sentire i suoni. Non saranno quelli degli abissi tropicali ma del nostro mediterraneo.
E quel suono della risacca che si rompe sulla sabbia con suadente malia, magari sotto la luce tremolante della luna che s’intravede in sala dal lucernario spalancato sul cielo di Roma. Il mare sotto il cielo di Roma. E pietra di luna è anche la pietra dell’acquamarina. Ma una volta seduti da Aquamarina, ecco che l’esperienza invece si fa reale e si gioca tutta sui profumi e i sapori di una cucina gustosa che ha il respiro e il sapore del mare, per chi il mare lo ama, e soprattutto ama degustarlo. Una tavola marinara conviviale e rilassata, dove si sta molto a proprio agio, dentro un palazzo d’epoca trasformato in hotel di lusso da Shedir Collection, e qui sta uno dei motivi d’appeal. Un’interpretazione alla mano di un’ospitalità raffinata.
La Carta è un’immersione tra le onde: dai freschissimi crudi, tartare e carpacci, serviti con julienne di verdurine, erbe aromatiche ed emulsioni leggere, ai caldi di mare o alcuni evergreen come la Catalana di astice (36€ per 2 persone) Gustoso il Tegame di mazzancolle alla pizzaiola. Buonissime le Alici croccanti, l’argento del mare. Divertente l’Antipasto Mare Mare, una giostra di antipasti caldi e freddi che travolge il cliente, come l’onda del mare. Poi si passa ai primi, quelli classici della tradizione marinara, non solo realizzati alla perfezione ma con qualche piccola variazione sul tema che esalta ulteriormente la materia prima, come il Tagliolino all’uovo fatto in casa Ajo e Ojo e branzino, sempre con discrezione e massimo equilibrio. Un grande classico è la Fettuccelle con gamberi rossi di Sicilia.
Il signature è il Risotto alla crema di Scampi mantecato con una stracciatella di bufala campana e giocato sul contrasto cotto crudo. I secondi sono proposti in diverse cotture, dal sale all’acqua pazza, dal forno al tegame o alla griglia, come il Calamaretto piselli e menta, sempre rispettando la delicatezza della materia prima. Da non perdere la scelta dei pesci interi, affusolati e piatti, secondo la disponibilità del pescato del giorno e serviti al tavolo col guéridon. Piccolo vezzo d’antan. Immancabile infine un sempre accattivante fritto di paranza dalla leggera croccantezza.
Per dessert i più golosi opteranno per un Rocher alla gianduia e lampone e salsa al cioccolato, mentre chi privilegia freschezza e profumi, un Semifreddo al melone, insalatina di fragole e menta.


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