Esteri

Anziani e difesa: il Giappone e la manovra che ci riguarda da vicino

di Giovanni Vasso -


Anziani e difesa: nella manovra approvata dal governo del Giappone ci sono i prodromi dei principi e delle voci di spesa in crescita dei bilanci occidentali. Innanzitutto i numeri: la legge di bilancio licenziata da Tokyo presenta, quest’anno, numeri spaziali. In tutto, vale 115,54 trilioni di yen ossia 730 miliardi di dollari, poco più di 701 miliardi di euro. In pratica, il solo Giappone mette in campo risorse di poco inferiori a quelle che tutta l’Unione europea è riuscita a mettere sul piatto per il Next Generation Ue (e che ammontano a circa 723 miliardi di euro). Un terzo dell’intero bilancio sarà devoluto alle politiche del welfare. Il dramma della denatalità e dell’inesorabile invecchiamento della popolazione è, in Giappone, una realtà che già da anni attanaglia il Paese del Sol Levante. La spesa ammonterà a 38,27 trilioni di yen e il piano verte su due pilastri. Da un lato, quello di sostenere gli anziani e migliorare la cosiddetta silver economy, ossia i piani e i servizi alla terza età. Dall’altro, c’è la volontà di rendere più efficace il sostegno all’infanzia, in fatto di servizi, e di sostenere la natalità nell’intera nazione. La seconda voce che impressiona per i volumi di spesa previsti dal governo è quella della difesa. Il Giappone, per la prima volta nella sua storia recente, è pronto a superare il tetto degli otto trilioni di yen da destinare ad armamenti e sistemi di difesa. Quest’anno gli investimenti ammonteranno a 8,7 trilioni. Si tratta di una spesa obbligata per Tokyo, che si ritrova a fare i conti con uno scenario regionale a dir poco rovente. La minaccia della Corea del Nord rimane costante e pare, secondo gli osservatori, rafforzata dal partneriato strategico siglato con il Cremlino e che lo stesso leader della Federazione russa, Vladimir Putin, s’è impegnato a rafforzare siglando, un mese fa, un trattato di difesa reciproca. Contestualmente, nell’area del Sud-est asiatico, c’è da affrontare il rinnovato protagonismo politico e militare della Cina. Che, come ormai noto, non sembra voler rinunciare alla politica di riunificazione con Taiwan e che punta alla leadership del delicatissimo scacchiere orientale dove lo scontro resta alto. L’ultima polemica, solo in senso cronologico, ha visto Pechino biasimare Manila per la decisione delle Filippine di schierare nelle esercitazioni di difesa, un sistema missilistico a medio raggio Typhoon proveniente dagli Stati Uniti.

Per far fronte agli impegni, il Giappone ha previsto una strategia di prelievi fiscali che porterà nei forzieri del governo ben 78,44 trilioni di yen. A cui andranno ad aggiungersi ben 28,65 trilioni che l’esecutivo, guidato da Shigeru Ishiba, ritiene di ricavare dall’emissione di nuove obbligazioni. Anziani, welfare e difesa diventano le priorità del Giappone. E presto lo saranno anche per l’Europa e l’Italia.


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