Esteri

Anticipato l’incontro tra Trump e Netanyahu

di Redazione -


Il viaggio di Benyamin Netanyahu negli Stati Uniti ha subito un’improvvisa accelerazione. Inizialmente previsto per la prossima settimana, dopo la visita in Ungheria, il primo ministro israeliano ha deciso di volare direttamente dall’Europa agli Usa domenica, senza rientrare in Israele. Alla base del cambiamento, una telefonata urgente ricevuta da Donald Trump, che ha spinto Netanyahu a partire immediatamente. La delegazione israeliana al seguito ha ammesso di non essere a conoscenza dei motivi esatti dell’incontro improvviso, definito “urgente e importante” dal presidente americano. Tra i principali temi che Israele intende affrontare ci sono: i dazi commerciali, la questione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas, le relazioni con la Turchia, la minaccia iraniana e le azioni legali contro la Corte penale internazionale. Resta da vedere se questi dossier coincideranno con le priorità di Trump, che saranno forse più chiare dopo le dichiarazioni congiunte previste alla Casa Bianca. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno ulteriormente rafforzato la difesa israeliana inviando un sistema antimissile Thaad e due batterie Patriot. Il sofisticato sistema Thaad, capace di intercettare missili balistici fuori dall’atmosfera, è atterrato sabato alla base di Nevatim, nel Negev, a bordo di un cargo militare partito da Ramstein, in Germania. Secondo gli analisti, questo potenziamento è legato al timore di una possibile escalation con l’Iran, soprattutto alla luce dell’intenzione di Trump di negoziare un nuovo accordo nucleare con Teheran. In mancanza di un’intesa, il presidente Usa ha minacciato pesanti bombardamenti, promettendo una reazione mai vista prima. In questo contesto, ha destato scalpore l’invio di sei bombardieri strategici B-2 sulla base americana di Diego Garcia, nell’Oceano Indiano. Questi aerei stealth, capaci di trasportare armi nucleari e bombe bunker da 12 tonnellate, sono considerati un chiaro messaggio all’Iran. Parallelamente, il ministro della Difesa israeliano Katz ha pubblicato un documento che accusa Teheran di aver finanziato Hamas con 500 milioni di dollari, dimostrando, a suo dire, il coinvolgimento diretto dell’Iran nell’attacco del 7 ottobre. Netanyahu affronterà con Trump anche la questione dei dazi statunitensi del 17% sui beni israeliani e avrà un incontro con il segretario al Commercio Howard Lutnick. Intanto nella Striscia di Gaza i raid israeliani continuano, con 44 morti registrati solo nella giornata di domenica, secondo la protezione civile di Hamas. Infine, è saltata la possibilità per Netanyahu e sua moglie di trattenersi negli Usa: mercoledì il premier dovrà rientrare in Israele per partecipare a un’udienza del processo in cui è imputato per corruzione e frode.


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